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Corteo Askatasuna, manifestanti vogliono raggiungere il centro sociale, scontri con la Polizia. Tajani: “Dei violenti figli di papà che se la prendono con i figli del popolo”

Scontri a Torino durante il corteo indetto per protestare contro lo sgombero del centro sociale Askatasuna. A circa 500 metri dalla palazzina ora sgomberata, un gruppo di persone incappucciate in testa alla manifestazione ha cercato di sfondare il cordone della polizia lanciando bottiglie e oggetti. Le forze dell’ordine hanno risposto con idranti e lacrimogeni. Ci sono state cariche con manganellate da un lato e bastonate da parte dei manifestanti. Durante gli scontri i manifestanti hanno lanciato bombe carta per cercare di sfondare il cordone delle forze dell’ordine.

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Il corteo era iniziato da Palazzo Nuovo, la sede storica delle facoltà umanistiche, al grido: “Andiamo avanti fino alla vittoria sempre dalla parte dell’Askatasuna“, “è il momento di mandare un segnale chiaro a questo governo militare che ha paura di noi”, “Askatasuna vuol dire libertà, nessuno ci fermerà” e “guai a chi ci tocca”. Presenti molti giovani e famiglie, residenti nel quartiere Vanchiglia e bambini con uno striscione con le impronte delle loro mani. Delegazioni sono arrivate da altre città, come Milano, Genova e dal Nord Est. Numerose le bandiere No Tav, della Palestina. In corteo anche la capogruppo Consiglio Regionale di Avs Alice Ravinale.
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Prima della partenza ci sono stati vari interventi al microfono, tra cui un rappresentante dei genitori del Comitato di quartiere Vanchiglia che ha ricordato come per l’operazione tra scuole sono state chiuse. L’intenzione dei manifestanti è di arrivare in zona Vanchiglia.

Tajani: ” “Dei violenti figli di papà che se la prendono con i figli del popolo”

E su Askatasuna, arrivano le parole del vicepremier Antonio Tajani: “La violenza va contro i cittadini. Manifestare è un diritto, ma distruggere automobili o picchiare poliziotti carabinieri e finanzieri che fanno il loro dovere non va bene. Tanti di questi (manifestanti – ndr ) sono figli di papà che se la prendono con i figli del popolo”.

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“La legge – ha aggiunto il leader di Forza Italia – deve essere sempre rispettata e lo Stato ha il dovere di farla rispettare. Il ministro Piantedosi lo ha fatto. Se poi i violenti vogliono continuare a fare i violenti non possono pensare che lo Stato, il governo, rimanga immobile”. “Manifestare – ha sottolineato ancora Tajani – è un diritto e chiunque può manifestare. L’importante è che non ci siano violenze. E che non ci siano nemmeno messaggi violenti. Non basta non essere violenti nel senso di non distruggere negozi o aggredire le forze dell’ordine: anche i messaggi violenti sono inaccettabili. Si possono esprimere le idee anche senza offendere e insultare nessuno”. “Certamente – ha concluso Tajani – non ci facciamo intimidire”.

Corteo Askatasuna, manifestanti vogliono raggiungere il centro sociale, scontri con la Polizia (foto Ansa)
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Amedeo Vinciguerra