Politica

Crosetto: “Non è prevista la riconversione di aziende in fabbriche di armi”

“Molti quotidiani riportano oggi la ‘notizia’ di un emendamento alla legge di Bilancio, approvato dal Governo, che ‘consentirebbe la riconversione di fabbriche e aziende industriali alla produzione di armamenti attraverso procedure accelerate’. E la chiamano informazione. Nello stesso solco di superficialità troviamo dichiarazioni di vari esponenti politici. Per amore della verità, della quale mi pare ormai non interessi nulla a nessuno, ritengo doveroso informare che l’emendamento in questione, contrariamente a quanto scritto e detto, non mira né a ‘trasformare le fabbriche italiane in luoghi di produzione di armi’ né, tantomeno, a ‘trasformare l’economia italiana in un’economia di guerra’”. Ad affermarlo è il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

“L’emendamento, tra l’altro di iniziativa parlamentare e non proposto dalla Difesa – puntualizza Crosetto – si inserisce in un quadro di coerenza con gli indirizzi europei recentemente delineati dalla Commissione europea nell’ambito del cosiddetto pacchetto omnibus difesa e contribuisce, in particolare, a una ricognizione delle aree in cui già insistono complessi industriali del settore difesa, al fine di consentire, su tali insediamenti, interventi di semplificazione amministrativa e di riduzione degli oneri burocratici, senza alcuna intenzione né possibilità di estendere ad altre questa corsia burocratica accelerata”.

Crosetto: “Non è prevista la riconversione di aziende in fabbriche di armi” (foto Ansa) – Blitz Quotidiano

“L’intervento normativo – osserva – ha un obiettivo circoscritto e chiaramente definito: rafforzare le capacità industriali e infrastrutturali del comparto della difesa, senza introdurre alcuna modifica strutturale o sistemica all’assetto economico generale del Paese. Si tratta dunque di misure volte a rendere più efficienti processi già esistenti, accelerando lo sviluppo di capacità industriali e infrastrutturali strategiche, senza estensioni indiscriminate né riconversioni del tessuto produttivo nazionale. Prima di scrivere o dire sciocchezze sarebbe consigliabile informarsi”.

“Siamo nella peggiore fase storica dalla Seconda guerra mondiale”

Crosetto ha parlato dell’attuale fase politica durante il Comando operativo di vertice interforze per il tradizionale scambio di auguri con i militari impegnati nelle missioni all’estero: “Siamo in una fase storica segnata da un’instabilità senza precedenti, la peggiore dalla Seconda guerra mondiale, con 59 conflitti attivi, 78 Stati coinvolti in guerre e 17 Paesi che hanno subito più di mille morti”.
 

Published by
Amedeo Vinciguerra