Graziano Delrio: "Non farò abiure sull'antisemitismo, deriva di certa sinistra tipo Mélenchon in Francia" (foto Ansa-Blitzquotidiano)
“Non si possono chiedere abiure. Negare l’evidenza di questa ondata di antisemitismo in Europa e nel mondo è chiudere gli occhi e io gli occhi non li chiudo. Su questo punto non torno indietro. Sui diritti delle persone non si possono fare calcoli di partito”. Così il senatore del Pd, Graziano Delrio, in un’intervista a Il Corriere della Sera in merito al ddl sull’antisemitismo che ha diviso il Partito Democratico e di cui è il primo firmatario.
L’ex ministro, in risposta a una domanda, ha raccontato di non aver capito la reazione dei vertici del Pd, “credo sia una reazione che dipende dalle critiche che sono arrivate al ddl dal manifesto e dalle dichiarazioni di Bonelli, che peraltro hanno posto obiezioni discutibili – ha spiegato -. In realtà quando io ho espresso al gruppo più di due mesi fa la necessità di raccogliere le voci che venivano dalla società, gli appelli dei professori universitari, dei giovani ebrei, ne abbiamo parlato tranquillamente”.
Per Delrio oggi “c’è un clima irrespirabile”: “Io due mesi fa ho detto al gruppo: questo fenomeno va combattuto, non riguarda gli ebrei ma la qualità della democrazia – ha aggiunto -. E visto che c’erano già dei progetti di legge della destra non potevamo far mancare il contributo del Pd”.
A chi dice che si tratta di una “mossa dei riformisti per mettere in difficoltà Schlein”, Delrio ha risposto che “è una bugia che si sta cercando di far passare”.
Il senatore ha aggiunto che “non è vero” poi che con il ddl, se diventasse legge, non si potrebbe più criticare la politica di Israele.
Per Delrio una “certa sinistra, per esempio in Francia, con Mélenchon ha imboccato una deriva antisemita molto evidente. Comunque questa reazione mi preoccupa molto perché è indice di un clima che si respira non solo nella sinistra ma nel Paese”.