Politica

Il mini-indultino proposto da La Russa bocciato dalla maggioranza, lavorare per far stare meglio i detenuti non porta consensi

Il presidente del Senato e fondatore di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa ha proposto di far uscire in anticipo i detenuti che hanno quasi finito di scontare la pena come soluzione al gravissimo problema del sovraffollamento delle carceri. La sua proposta è stata però bocciata dalla maggioranza di centrodestra da sempre molto critica rispetto a queste misure.

A dire di no a La Russa è stato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio che ha replicato spiegando che il governo “sta lavorando perché da qui a due anni si affronti la questione del sovraffollamento carcerario”.

La situazione delle carceri italiane è nota da tempo e da tempo non trova soluzioni. Sovraffollamento, mancanza di concreti processi che portino alla reintegrazione del detenuto, uso sconsiderato del carcere preventivo.

Che fare? La soluzione sarebbe investire, cosa che però non porta consensi. È lo stesso ragionamento che deve aver fatto la maggioranza di centrodestra: meglio cestinare la proposta di La Russa girandosi dall’altra parte  promettendo di risolvere il problema da qui a qualche anno. Il tutto sulla pelle dei carcerati, sulla necessità della loro riabilitazione e alla faccia dei continui suicidi che avvengono dietro le sbarre.

Voltaire, uno dei padri dell’Illuminism0, scrisse la celebre frase: “Il grado di civiltà di un paese si misura dalla condizione delle sue carceri”. A giudicare da come viene vissuta questa condizione, a che livello di civiltà siamo in Italia?

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Lorenzo Briotti