Politica

Menu palestinese a scuola. Nessuna ideologia sulla pelle dei bambini. L’hummus è metafora (anche) della nostra tradizione culinaria

Il cibo ha una rilevanza culturale che se mal manipolata può solo creare danni, irreparabili. E così, la polemica lanciata dalla Lega dopo la scelta di alcuni comuni toscani di servire (una volta) un menu palestinese a scuola rischia di cozzare con quella che è di fatto la nostra tradizione culinaria, frutto di contaminazione, che nei secoli si è rivelata certamente un punto di forza.

Nessuna paura dell’hummus quindi, perché nello stesso Medio Oriente è rivendicato da più popoli, israeliani e palestinesi in primis. Anche l’altro piatto del menu scolastico scelto per l’iniziativa, la mujadara, può essere mangiato pure in un ristorante libanese. E ancora, il caffè è una parola di origine araba, che poi passò al turco ottomano e all’italiano via Austria. Lo stesso, amatissimo, arancino ha origini arabe. Quella che per per l’europarlamentare leghista Susanna Ceccardi potrebbe essere “ideologia sulla pelle dei bambini” è in realtà solo una metafora di quello che la nostra tradizione culinaria è: dialogo continuo con le cucine “altrui”.

Published by
Silvia Di Pasquale