-Nulla di nuovo sotto il sole della politica: liti nel Pd, Salvini bau, Schlein sogna, Meloni incoronata a Atreju - Blitzquotidiano.it(foto dell'agenzia di stampa ufficiale del Bahrein (BNA): il principe ereditario del Bahrein Salman bin Hamad al-Khalifa sul tappeto rosso con il primo ministro italiano Giorgia Meloni, al suo arrivo all'aeroporto internazionale del Bahrein a Manama)
C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole? Proprio nulla. La politica segue le solite strade: ci si divide tra avversari (questo è anche logico), ma non si trova un punto d’incontro nemmeno tra gli esponenti di uno stesso partito.
Ieri, ad esempio è stata la volta di Graziano Del Rio, un tempo tra i numeri uno del Pd. Insieme con altri dieci esponenti dei riformisti ha presentato un disegno di legge sull’antisemitismo. Doveva essere una discussione del tutto tranquilla, si parlava di opinioni critiche su Israele considerate appunto antisemite.
Si è scatenata invece una vera e propria bagarre guidata dal capogruppo Francesco Boccia. “Con chi aveva parlato di questa iniziativa il suo compagno di partito?” Con nessuno. “Quindi si tratta di una convinzione personale che respingiamo. Ritiri subito quel che ha presentato”.
C’è sconcerto nell’aula dopo un tale clamoroso dissidio, ma forse non infastidisce proprio il Pd ormai avvezzo a questo centuplicarsi di posizioni. Elly Schlein continuerà a sudare le proverbiali sette camicie per unire il campo largo, però al momento si deve preoccupare di trovare un denominatore comune nei dem che lei guida.
Non sono pochi quelli che la vorrebbero mandare a casa, aspettano soltanto il momento opportuno che magari non sarà lontano. Però voi capite che chi legge i giornali o vede la tv dinanzi a simili spettacoli rimane interdetto e si chiede dove vuole andare la sinistra se non si trova il consenso nemmeno tra coloro che dovrebbero essere tutti dalla stessa parte.
Si insegue un grande accordo che un giorno lontano potrebbe sconfiggere la destra e far crollare il castello di carta di Giorgia Meloni, ma la premier sa che fin quando l’opposizione mostrerà tali spettacoli non dovrà temere, sperando così di andare avanti anche oltre il 2027.
Pensare di avvicinarsi a Giuseppe Conte è di certo un passo notevole. I due leader insieme potrebbero aggregare pure i cespugli che altrimenti non saprebbero dove andare. Raggiungere così quei numeri che pareggerebbero il conto con le preferenze della maggioranza.
Gli ostacoli non sono pochi: per evitarli il sistema è solo e soltanto uno: cambiare il modo di fare opposizione. Ieri (ecco la controprova) Enrico Mentana, il direttore del tg de La7, è riuscito a portare ai microfoni della sua rete Elly Schlein. Stasera sarà la volta di Giorgia Meloni, un bel traguardo non c’è dubbio. La segretaria del Pd, apparsa pure emozionata, ha ripetuto sempre lo stesso ritornello che riguarda il salario minimo, la scuola, la sanità, l’aumento degli italiani poveri, i migranti. Senza comunque dare una visione nuova, un progetto nuovo che potesse concretizzare quanto auspicato. Solo belle parole con la quasi certezza che il 2027 sarà l’anno della svolta e del cambio della guardia a Palazzo Chigi.
In questo weekend, la premier è molto indaffarata a organizzare la festa dei Fratelli d’Italia che porterà sul palco di Atreju le personalità più disparate di diverso colore. Un successo? Assolutamente si, cosa impensabile ad esempio nella democraticissima Inghilterra dove un leader dei laburisti avrebbe quasi il divieto di avere a fianco un suo pari dei conservatori. Non è poco, quindi, avere in platea a Atreju un parterre del genere. Come se la caverà Giorgia dinanzi ad un popolo così importante? Non è facile prevederlo, ma tutti conoscono la sua preparazione politica e la sua furbizia.
Tanto più che ieri la commissione europarlamentare ha riconosciuto tra i paesi sicuri, la Tunisia,l’Egitto e il Bangladesh. Ciò significa che riprende quota il progetto Albania, uno dei suoi capisaldi. Un’idea piena di guai fino ad oggi che potrebbe rinascere e dare alla premier un punto in più. Ricordate quel che promise qualche mese fa? “I centri per migranti creati in quel paese funzioneranno, e come se funzioneranno”.
A destra, comunque, non nascono solo rose e fiori. Tra gli alleati si ha spesso più di un battibecco. Salvini ne è il protagonista assoluto per il riarmo, il continuo aiuto di danari all’Ucraina (“dove i nostri soldi vengono sperperati dalla corruzione”) e tante altre iniziative che quotidianamente creano un certo imbarazzo.
Ora anche Guido Crosetto e Antonio Taiani hanno idee diverse sullo scudo spaziale: una iniziativa a cui non possiamo rinunciare, afferma il primo; senza fare demagogia, aggiunge il secondo. Pure Ignazio La Russa, il presidente del Senato, dà una mano alla premier quando ritiene che il capo dello Stato non può intervenire sui tempi di approvazione di una legge. Proprio oggi che i rapporti con il Quirinale erano tornati ad essere pacifici? Su questa riforma si giudicherà gran parte del futuro tra destra e sinistra, meglio quindi essere più che prudenti.
A Genova, si dice, che con lo sciopero dei metalmeccanici per l”ex Ilva è nato il primo approccio della rivolta sociale di cui parlò Maurizio Landini. Non è così fortunatamente, ma non c’è dubbio che gli scontri sono stati violenti con la piazza che mai come stavolta ha affrontato le forze di polizia senza paura. Speriamo sia stato solo un sintomo passeggero.