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Schlein sfida la Meloni: “Mettendo insieme i voti delle ultime Regionali, la nostra coalizione è davanti a quella del centrodestra”

Nel suo intervento alla festa regionale del Partito Democratico Sicilia, a Catania, la segretaria dem Elly Schlein ha rivendicato la forza e la competitività del Partito democratico e della coalizione alternativa alla destra. “Se mettiamo insieme i voti assoluti delle 13 Regioni andate al voto negli ultimi tre anni, la nostra coalizione sta davanti a quella del centrodestra. La partita per le prossime elezioni politiche è apertissima”, ha detto, sottolineando come il Pd abbia smentito le previsioni di divisioni interne.

“Dopo le elezioni politiche c’era chi scommetteva su divisioni e scissioni, e invece siamo più vivi che mai. Siamo cresciuti come nessun altro partito ha fatto in Europa”. Schlein ha ribadito l’importanza del lavoro unitario con le altre forze di opposizione: “Noi dobbiamo farci trovare pronti. Apprezzo molto il lavoro che state facendo con le altre forze alternative alla destra. Testardamente unitari noi, sempre”.

Sul fronte economico ha attaccato la manovra del governo: “Questa manovra aiuta di più i più ricchi. Si arrabbiano ogni volta che lo dico, ma se ne devono fare una ragione”, e ha rilanciato la proposta sul voto: “È ora di approvare il voto per i fuorisede, anche per i lavoratori e non solo per gli studenti”.

La segretaria dem ha quindi illustrato il percorso programmatico lanciato dall’assemblea nazionale: “Facciamo questo percorso sul programma, a breve vi daremo indicazioni su come metterci al lavoro attorno a cinque priorità”, indicando “sanità pubblica, istruzione e ricerca, lavoro e salari, politica industriale per la conversione ecologica, diritti sociali e civili”. Priorità che, ha spiegato, dovranno confluire nel lavoro comune della coalizione.

Schlein ha citato anche l’esempio spagnolo, ricordando come il governo di Pedro Sánchez abbia annunciato un abbonamento unico nazionale per il trasporto pubblico a 30 euro, mentre in Italia “il governo continua a tagliare le risorse”. Infine, l’affondo sulla riforma della magistratura: “La separazione delle carriere riguarda 20 o 40 persone all’anno. Ma allora perché mettere mano alla Costituzione? … Non è accettabile, per noi la democrazia non è un assegno in bianco a chi ha un voto in più”.

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Gianluca Pace