Il ministro degli Esteri Antonio Tajani (Foto Ansa)
“Eravamo gli ultimi della classe, adesso siamo fra i primi: la seconda industria manifatturiera in Europa, la quarta potenza commerciale al mondo. Frutto della stabilità e della serietà dell’azione di governo: senza il tempo per pianificare le azioni non si va da nessuna parte”. Lo dice, in un’intervista a Il Messaggero, Antonio Tajani, vice premier e ministro degli Esteri.
“Sono soddisfatto della manovra – aggiunge -, fatta nell’ambito del rispetto dei limiti economici e finanziari che sono ben chiari a tutti. Ma soprattutto siamo fuori dalla procedura d’infrazione europea e questo dà credibilità all’Italia. Come Forza Italia poi, siamo soddisfatti di alcune misure in particolare. Il sostegno al ceto medio, con l’abbattimento dell’Irpef da 35 al 33% fino a 50 mila euro; sostegno alle imprese con l’iperammortamento, abbiamo difeso la prima casa sia escludendola dall’Isee che limitando l’aumento della tassazione per gli affitti a breve”.
“Su banche e assicurazioni – prosegue Tajani – si è giunti ad un accordo. È giusto che diano un contributo, ma abbiamo scongiurato azioni coercitive che avrebbero spaventato i mercati e abbiamo evitato il concetto degli ‘extraprofitti’, che non esistono: ha prevalso il buonsenso. Poi ancora oltre 7 miliardi sulla Sanità, la detassazione degli aumenti contrattuali e degli straordinari, il rinvio di sugar tax e plastic tax”.
Per l’anno prossimo, ultima manovra prima delle elezioni, che obiettivi vi siete dati? “Vogliamo allargare a 60 mila euro la platea per l’abbassamento dell’Irpef – aggiunge -. E sostenere l’attrattività degli investimenti delle imprese perché solo così possiamo ottenere la crescita con l’aumento dei posti di lavoro e dei salari. Siamo al più basso livello di disoccupazione. L’occupazione sale, lo Spread cala, ce l’abbiamo messa tutta per aumentare i salari tra i nuovi contratti a statali, scuola, militari”.
Cosa si aspetta, politicamente, nel 2026? “Il lavoro sull’economia da proseguire, l’impegno per il Sì al referendum sulla giustizia su cui ci impegneremo molto. È un referendum per dare maggiori garanzie ai cittadini, non sul governo”, conclude Tajani.