Ucraina e Gaza anche Natale sotto le bombe. Due spiragli positivi: la normalità tornata a Betlemme e l’annuncio di un incontro Trump-Zelensky in Florida (foto ANSA) - Blitz quotidiano
Ucraina e Gaza: è stato un Natale (e S.Stefano) come sempre. Infuocato. Morti e feriti. Droni russi hanno colpito Odessa mentre truppe dello zar hanno conquistato un villaggio nella regione di Zaporizhzhria. Medioriente in fiamme: 8 morti in una moschea siriana, ucciso con un drone nel Libano meridionale un alto comandante della Forza Quds, l’unità d’élite dei pasdaran iraniani; era coinvolto in attacchi terroristici contro Israele. Sulla Striscia l’esercito di Netanyau continua a martellare con l’operazione “Spade di ferro”; su Gaza si intensificano massicci bombardamenti. Danni materiali e morti senza precedenti. A Gaza la popolazione è stremata dal freddo e la tregua resta fragile. L’unica nota positiva di queste ultime ore post natalizie arriva dalla Cisgiordania, in particolare dal distretto di El Quds.
Mancava da due anni. Per la prima volta dall’inizio della guerra sono riprese le celebrazioni ma la crisi economica e i lutti hanno segnato la città che si trova a 10 km da Gerusalemme. È tornato, è vero, il tradizionale spettacolo delle illuminazioni della città natale di Gesù ma sono mancati i turisti. Le vie e le bancarelle si sono rianimate ma solo con alcuni visitatori. Sparita l’attività di shopping. Comunque i festeggiamenti arriveranno fino al Natale ortodosso (7 gennaio).
È fissato per domenica 28 a Mar-a-Lago, nella mega villa di Palm Beach (Florida) dove il presidente americano sta trascorrendo una breve vacanza. Qui, probabilmente nella sala da pranzo, sul tavolo di 8 metri in pietre dure che tanto piaceva a Nixon, sarà steso e commentato l’atteso “Piano di Pace” che sarebbe già pronto (“al 90%”, assicura il presidente ucraino). Restano da limare le garanzie di sicurezza e taluni accordi economici; punti delicati di non semplice soluzione.
Il presidente ucraino nel suo discorso di Natale ha detto: ”Tutti abbiamo un sogno: che muoia”. Zelensky ha evocato Putin pur senza nominarlo. E poi: ”Chiediamo la pace per l’Ucraina, lottiamo per essa, preghiamo per essa. E la meritiamo”. Questo è stato il terzo Natale che ha celebrato l’Ucraina il 25 dicembre, secondo il calendario gregoriano occidentale, insieme all’Occidente, dopo aver deciso, due anni fa, di abbandonare il Calendario Giuliano Antico di molte altre chiese Ortodosse come quella russa, che celebrano invece il Natale il 7 gennaio.
E mentre Zelensky sottolineava tutte le sofferenze in seguito alla occupazione, Putin al Cremlino, ha incontrato i rappresentati del mondo degli affari discutendo, tra le altre cose, di importazioni, tasse di cambio del rublo, situazione demografica, investimenti. Tutti argomenti che in Florida il Tycoon e Zelensky discuteranno cercando la via della pace.