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Zelensky: “Gli Usa vogliono il nostro ritiro dal Donbass, ma serve un referendum popolare”

Volodymyr Zelensky ha confermato ai giornalisti che il nodo centrale delle trattative di pace resta il destino del Donbass, in particolare dell’area di Donetsk. Secondo quanto trapelato, Washington spingerebbe affinché le forze ucraine si ritirassero, trasformando quella regione devastata dal conflitto in una “zona economica libera”.

Tuttavia, a Mosca non sarebbe richiesto un analogo arretramento nelle zone attualmente occupate, creando un evidente squilibrio nei termini del negoziato. Zelensky, sottoposto a una pressione crescente da parte degli Stati Uniti, ha quindi evocato la possibilità di coinvolgere direttamente i cittadini: “Sarà il popolo a decidere, con le elezioni o un referendum”.

Il ruolo dell’Europa e il piano aggiornato

Nelle ultime 24 ore si sono moltiplicate le rivelazioni e i dettagli sul processo negoziale. Il Cancelliere tedesco Friedrich Merz, durante una conferenza stampa a Berlino insieme al segretario generale della NATO Mark Rutte, ha spiegato che durante la recente telefonata con il presidente americano e con i leader di Francia e Regno Unito, la Casa Bianca non aveva ancora ricevuto l’ultima versione del piano europeo, allineata alle posizioni condivise con Kiev.

Nel documento è contenuta anche un’ipotesi di “concessioni territoriali” che l’Ucraina “potrebbe accettare” secondo la valutazione europea. Merz ha aggiunto che i colloqui continueranno nei prossimi giorni e che potrebbe tenersi “una riunione” all’inizio della prossima settimana a Berlino, come anticipato da Trump. La presenza statunitense, ha precisato, dipenderà però “in gran parte dai documenti su cui lavoreremo in questo periodo”.

La posizione di Trump e il nuovo incontro a Parigi

La Casa Bianca ha fatto sapere che Donald Trump sarebbe sempre più irritato dall’assenza di progressi concreti tra Mosca e Kiev: “Non vuole più chiacchiere, ma azione. È stufo degli incontri solo per il gusto di fare incontri”.

Nel frattempo, secondo Axios, sabato è previsto un nuovo summit a Parigi con rappresentanti di Ucraina, Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito per tentare ancora una volta di fare un punto condiviso. Trump ha commentato con cautela: “C’è un incontro sabato, vedremo se ci parteciperemo. Parteciperemo se pensiamo che si siano buone chance” di un’intesa reale. Ha poi ribadito la linea americana: “Non siamo coinvolti nella guerra, ma siamo coinvolti nelle trattative”, sottolineando la volontà di Washington di restare protagonista nella ricerca di un accordo duraturo.

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Amedeo Vinciguerra