Vittorio Di Battista, padre di Alessandro (M5S): “Io, fascista orgoglioso” (audio)

di Antonio Sansonetti
Pubblicato il 31 Gennaio 2014 - 20:54| Aggiornato il 1 Febbraio 2014 OLTRE 6 MESI FA
Vittorio Di Battista, padre di Alessandro (M5S): "Io, fascista orgoglioso" (audio)

Alessandro Di Battista, figlio di Vittorio, “fascista orgoglioso” (LaPresse)

ROMA – Vittorio Di Battista da Civita Castellana, detto “Littorio”, padre di Alessandro Di Battista, deputato del Movimento 5 Stelle, è un “fascista orgoglioso”, come afferma lui stesso in un’intervista a La Zanzara (Radio 24, Giuseppe Cruciani) nel lontano 2010.

Era l’epoca del Popolo Viola e dello strappo di Gianfranco Fini, che aveva appena fondato “Futuro e Libertà”. Il settantatreenne Di Battista, a differenza del figlio candidatosi senza successo al Comune, alla Regione e al Parlamento, era andato a Mirabello, curioso di sentire cosa avrebbe detto Fini.

Era il 7 settembre 2010 e La Zanzara aveva raccolto le sue impressioni:

Vittorio Di Battista: “Ho 69 anni, non 67. Non sono mica il “Tinto” io, non mi abbatto l’età. Il “Tinto”? È il famoso “conducator della Brianza”. Io l’ho chiamato già “Tinto Bass”… Bellina eh? Debbo dirle che io, malgrado la mia certissima cultura fascista – mi interrompa quando vuole – essendo un anticapitalista – e questo alla vostra radio può sembrare strano…

Cruciani: “Si figuri, qui abbiamo anche Telese…”

Di Battista: “Telese non è propriamente un appecoronato… io sono costretto, pur di battermi per le mie idee, per quella che ritengo la libertà mia di fare le mie scelte e del prossimo… Sono costretto a frequentare le zecche. I quali, per esempio, qualche anno fa, quando ci fu il Family Day del centrodestra, e debbo dire che era presente pure Gianfranco Fini… io per reazione sono andato vestito da borghese e col distintivo del fascio a fare la contromanifestazione organizzata dai radicali e dalle zecche. Mi sono trovato circondato da zecche, da radicali, da gay, da lesbiche che non mi hanno suscitato…”

Cruciani: “Ma lei, da iperfascista, è andato a frequentare queste persone… come è possibile?”

Di Battista: “Perché comunque sono persone che reclamano libertà”

Cruciani: “Ma il fascismo è il contrario della libertà, Di Battista”

Di Battista: “No, no, no Cruciani: se vuole possiamo parlare per ore e per settimane. Il fascismo non è il regime”.

ASCOLTA L’AUDIO INTEGRALE 

Cruciani: “Voglio sapere: perché da iperfascista quale lei si è dichiarato, comunque da vecchio fascista che mai ha rinnegato quelle cose lì…

Di Battista: “Assolutamente…”

Cruciani: “Perché è andato a Mirabello a sentire Fini?”

Di Battista: “Perché volevo sentire se dopo 15 anni Fini si era accorto delle cazzate che ha fatto. Perché oggi l’emergenza non è la casa di Fini, l’emergenza sono il Tinto e i “tintini”.”

Parenzo: “Posso chiamarla camerata, non si offende?”

Di Battista: “Quello senz’altro, mi fa onore. Ho fatto un’indagine, pare che siamo rimasti in cinque, di camerati”.

Cruciani: “Spieghi a Parenzo come le è venuta l’idea di Tinto Bass?”

Di Battista: “Le ho detto che sono costretto a frequentare gli ambienti di sinistra. Andando a quella grande manifestazione di quelle zecche del popolo Viola, anche lì regolarmente in divisa da fascista…”

Cruciani: “E nessuno le diceva niente?”

Di Battista: “Qualcuno rimaneva un po’ così…”

Cruciani: “Ma divisa da fascista che vuol dire?”

Di Battista: “Beh, abito grigio, camicia nera, cravatta nera e distintivo del fascio”.

La sera del 31 gennaio 2014 Alessandro Di Battista è stato ospite delle Invasioni Barbariche (La7): guarda il video