50 Top Pizza World 2025, la classifica delle migliori pizzerie de mondo: Roma sorprende (blitzquotidiano.it)
L’edizione 2025 di 50 Top Pizza World, considerata la classifica più autorevole del settore, ha visto la Campania confermarsi regina della pizza, con I Masanielli di Francesco Martucci (Caserta) in vetta a pari merito con Una Pizza Napoletana di Anthony Mangieri (New York). Ma a fare notizia è anche la Capitale: tre pizzerie romane sono riuscite a imporsi tra le migliori al mondo, segnando un traguardo importante per la tradizione e l’innovazione della pizza nella città eterna.
La prima in graduatoria è Seu Pizza Illuminati, locale di Pier Daniele Seu e Valeria Zuppardo, che conquista il sesto posto assoluto e diventa la quarta italiana della lista. Una conferma che la creatività di Seu, capace di unire impasto leggero e topping d’autore, è ormai un punto di riferimento mondiale.
In trentatreesima posizione troviamo 180 Grammi Pizzeria Romana, che ha riportato in auge la tradizione della pizza bassa e scrocchiarella, segno che l’identità romana riesce ancora a conquistare palati internazionali.
Infine, al trentiquattresimo posto si piazza Clementina, nel comune di Fiumicino, che abbina impasti curati e ingredienti di territorio a un concept contemporaneo e familiare.
Questi tre indirizzi portano Roma sotto i riflettori e confermano che la città non è più solo “seconda” a Napoli quando si parla di pizza.
Il primo posto della classifica 2025 è stato condiviso da due nomi già noti agli appassionati: I Masanielli di Francesco Martucci e Una Pizza Napoletana di Anthony Mangieri. La novità arriva dal secondo gradino del podio, occupato da The Pizza Bar on 38th di Tokyo, mentre al terzo si posiziona Leggera Pizza Napoletana di San Paolo del Brasile, in forte ascesa rispetto all’anno precedente.
Solo al quarto posto troviamo Napoli, con la pizzeria di Diego Vitagliano, ex aequo con Confine di Milano. Quinta posizione, invece, per Napoli on the Road di Londra.
Nonostante l’internazionalizzazione crescente della classifica, l’Italia rimane il cuore pulsante del movimento: 41 locali italiani sono stati inseriti tra i migliori del mondo. Seguono gli Stati Uniti con 16 pizzerie e il Brasile con 6.
Un segnale chiaro: la pizza di qualità non ha più confini, ma continua ad avere radici forti in Italia, dove innovazione e tradizione si fondono senza soluzione di continuità.
Durante la cerimonia al Teatro Mercadante di Napoli, i riflettori si sono accesi anche su temi sociali. Commovente l’intervento di Nico Acampora, fondatore della pizzeria inclusiva PizzAut, che ha ricordato quanto il mondo della pizza possa diventare occasione di lavoro e dignità per i ragazzi autistici. Un messaggio che ha emozionato la platea e che dimostra come la pizza sia oggi molto più di un piatto: è cultura, è comunità, è cambiamento sociale.