Come dimagrire imitando la Semaglutide con la dieta: ecco cosa mangiare (blitzquotidiano.it)
La Semaglutide, il principio attivo di farmaci noti come Ozempic e Wegovy, è diventata famosa per la sua efficacia nella perdita di peso. Tuttavia, non tutti desiderano affidarsi ai medicinali per dimagrire. Esistono alternative naturali? Secondo la professoressa Mary J. Scourboutakos, docente di Medicina di famiglia e di comunità presso l’Università di Toronto (Canada), la risposta è sì. Alcune strategie alimentari sono in grado di mimare l’azione dei farmaci GLP-1, stimolando il senso di sazietà e migliorando la gestione dell’appetito.
Vediamo quali cibi scegliere, come e quando mangiarli, e quali comportamenti a tavola possono davvero fare la differenza nel percorso di dimagrimento, senza pillole e senza diete estreme.
Il GLP-1 (glucagon-like peptide-1) è un ormone prodotto naturalmente dal nostro intestino. La sua funzione principale è regolare l’appetito, rallentare la digestione e segnalare al cervello che siamo sazi. I farmaci a base di Semaglutide funzionano proprio aumentando i livelli di questo ormone, spesso fino a 1000 volte rispetto al normale.
Tuttavia, la natura ci offre modi più semplici – e decisamente meno invasivi – per stimolare questo potente alleato contro la fame.
Le fibre alimentari, soprattutto quelle solubili, sono tra gli stimolatori naturali più efficaci del GLP-1. Si trovano in:
Quando le fibre vengono fermentate nel colon, producono acidi grassi a catena corta, che attivano il rilascio di GLP-1 e aumentano la sensazione di pienezza.
I grassi monoinsaturi, come quelli presenti nell’olio d’oliva e nell’avocado, sono alleati del dimagrimento. Uno studio ha dimostrato che il consumo di pane con olio d’oliva stimola una maggiore produzione di GLP-1 rispetto al pane con burro.
Inoltre, mangiare mezzo avocado a colazione può prolungare il senso di sazietà e ridurre la fame nelle ore successive.
Noci, mandorle e pistacchi, ricchi di fibre e grassi insaturi, sono perfetti per uno spuntino che stimola il GLP-1. Bastano una manciata al giorno per ottenere benefici senza esagerare con le calorie.
Il successo di una dieta non dipende solo dagli alimenti che scegliamo, ma anche da come e quando li consumiamo. Ecco alcune regole d’oro.
Iniziare il pasto con verdure o proteine, come un’insalata o un uovo sodo, seguiti dai carboidrati (pane, pasta, riso), migliora la risposta del GLP-1 e modula l’appetito. Mangiare i carboidrati per primi, al contrario, può provocare picchi glicemici e fame precoce.
Il GLP-1 segue un ritmo circadiano: è più attivo al mattino. Mangiare una colazione abbondante (con fibre, proteine e grassi buoni) stimola meglio il rilascio di questo ormone. Un pasto serale abbondante, invece, risulta meno efficace e può interferire con il metabolismo.
La regola da seguire? “Colazione da re, pranzo da principe, cena da povero”, come recita il proverbio.
Sembra banale, ma mangiare lentamente può fare la differenza. Studi hanno dimostrato che consumare un gelato in 30 minuti aumenta i livelli di GLP-1 rispetto a mangiarlo in 5 minuti. Anche masticare bene gli alimenti, anziché frullarli o ingerirli rapidamente, favorisce una risposta ormonale più favorevole alla sazietà.
Consumare l’ultimo pasto della giornata almeno 3 ore prima di andare a dormire aiuta il corpo a metabolizzare meglio e sfruttare la finestra circadiana più favorevole alla digestione e alla regolazione ormonale.
È importante essere realistici: l’effetto della dieta sul GLP-1 è più lieve rispetto a quello dei farmaci come la Semaglutide. Ad esempio, seguire la dieta mediterranea può portare a un livello di GLP-1 di circa 59 picogrammi per millilitro di sangue, mentre un’iniezione di Ozempic ne genera fino a 65 nanogrammi (mille volte di più).
Tuttavia, i vantaggi di un approccio alimentare sono molteplici:
Numerosi studi confermano che la dieta mediterranea – ricca di verdure, legumi, cereali integrali, olio d’oliva, pesce e frutta secca – riduce il rischio di malattie cardiache del 30%, superando anche le performance di alcuni farmaci GLP-1.
Inoltre, favorisce un dimagrimento più lento ma più stabile, prevenendo l’effetto yo-yo che spesso segue l’interruzione dei farmaci.