Così l’effetto yo-yo altera il microbiota (e tu continui ad aumentare di peso) (blitzquotidiano.it)
Dieta drastica, perdita di peso rapida, recupero altrettanto veloce. Poi si ricomincia da capo. È il meccanismo ben noto dell’effetto yo-yo, una delle trappole più comuni – e frustranti – di chi cerca di dimagrire senza successo duraturo.
Ora però, un gruppo di ricercatori francesi aggiunge un tassello cruciale alla comprensione di questo circolo vizioso: secondo lo studio pubblicato su Science Advances, le ripetute oscillazioni di peso alterano la flora batterica intestinale in modo persistente, modificando la comunicazione tra intestino e cervello. Il risultato? Maggiore desiderio di cibo gratificante, perdita di controllo e difficoltà nel mantenere abitudini alimentari sane.
L’effetto yo-yo si verifica quando una persona, dopo una dieta ipocalorica, perde peso e poi lo riacquista in tempi brevi – spesso con qualche chilo in più. A lungo andare, questo ciclo può ripetersi più volte, rendendo sempre più difficile perdere peso definitivamente.
Tra le cause:
Ma fino a poco tempo fa, la spiegazione biologica di questo meccanismo era poco chiara. Oggi sappiamo che il microbiota intestinale gioca un ruolo chiave.
Il nostro intestino è abitato da miliardi di microrganismi, noti come microbiota intestinale. Questi batteri, virus e funghi svolgono funzioni fondamentali per la salute: digestione, sintesi di vitamine, regolazione dell’infiammazione e – cosa meno nota – influenza sul comportamento e sul sistema nervoso centrale.
Quando sottoponiamo il corpo a ripetute fasi di restrizione calorica e abbuffate compensatorie, come avviene nei cicli yo-yo, la composizione del microbiota cambia. Lo ha dimostrato il team dell’Istituto Pasteur di Lille, attraverso esperimenti condotti su modelli murini.
Nel loro esperimento, gli scienziati hanno esposto dei topi a periodi alternati di dieta ipocalorica e alimentazione libera, simulando l’effetto yo-yo. Durante la fase di ritorno alla dieta normale, gli animali sviluppavano un comportamento alimentare compulsivo, preferendo cibi ipercalorici e consumandone quantità eccessive.
Analizzando la flora intestinale dei topi, i ricercatori hanno scoperto un’alterazione stabile nel profilo batterico, che ha portato alla produzione di sostanze chimiche in grado di stimolare il sistema di ricompensa del cervello. In parole semplici: più voglia di “comfort food”, meno controllo.
E non è tutto. Quando il microbiota alterato è stato trapiantato in topi sani, anche questi ultimi hanno sviluppato le stesse voglie alimentari. Segno che le modifiche intestinali influenzano davvero il comportamento.
L’intestino è spesso definito “secondo cervello”, grazie alla presenza di una rete neurale autonoma (sistema nervoso enterico) e alla continua comunicazione bidirezionale con il sistema nervoso centrale.
Questa connessione, nota come asse intestino-cervello, avviene attraverso:
Quando il microbiota cambia, si modificano anche questi segnali, influenzando il comportamento alimentare, l’umore e perfino la memoria. L’effetto yo-yo interferisce quindi non solo con il metabolismo, ma anche con la sfera emotiva e decisionale legata al cibo.
Le conseguenze dell’effetto yo-yo non si limitano alla frustrazione di chi cerca di dimagrire. I continui sbalzi di peso, associati all’alterazione del microbiota, possono avere ricadute serie sulla salute complessiva:
Aumento del rischio cardiovascolare
Resistenza all’insulina
Infiammazione cronica di basso grado
Disturbi del comportamento alimentare
Secondo una revisione pubblicata su The Lancet Diabetes & Endocrinology, il continuo recupero di peso dopo le diete è associato a un rischio maggiore di mortalità prematura rispetto al mantenimento di un peso stabile, anche se in sovrappeso.
Le diete molto ipocaloriche o monotematiche (es. solo proteine, solo frutta) sono difficili da mantenere e spesso portano a compensazioni e abbuffate.
Un’alimentazione ricca di fibre, legumi, frutta, verdura, cereali integrali e grassi buoni nutre il microbiota e aiuta a mantenere stabile il peso.
La regolarità aiuta a sincronizzare il metabolismo e i ritmi circadiani, favorendo anche un comportamento alimentare più controllato.
L’attività fisica regolare riduce l’infiammazione, migliora l’umore e regola l’appetito, oltre ad avere effetti positivi sul microbiota stesso.
Yogurt, kefir, kimchi e miso contengono probiotici naturali utili per il riequilibrio della flora batterica.
Uno degli aspetti più critici dell’effetto yo-yo è la fame emotiva. L’instabilità del peso, unita ai messaggi alterati dell’asse intestino-cervello, può aumentare la vulnerabilità a comportamenti compulsivi.
Molte persone finiscono per mangiare non per fame, ma per rispondere allo stress, alla noia o all’insoddisfazione. Questo crea un circolo vizioso: più si ingrassa, più ci si mette a dieta, più il microbiota si altera… e il desiderio di “cibo gratificante” aumenta.
Un supporto psicologico o nutrizionale specializzato può aiutare a interrompere questo schema.