Elezioni Regionali a -7, irrompe il condono edilizio: ecco i punti chiave della polemica (foto ANSA) - Blitz quotidiano
Una nuova biografia in tre volumi di Benito Mussolini vuole proporre agli italiani una visione inedita, se mai si potrà, del Duce. Ne è autore Marco Pizzuti che la presenta così: “Nella trilogia il mio Mussolini, socialista convinto, fascista suo malgrado, così diverso da quello di Antonio Scurati” (che di libri su Mussolini ne ha scritti sei). Pino Nicotri lo ha intervistato.
Marco Pizzuti, fama consolidata di massimo esperto dell’informazione indipendente, presenta così “Alba”, il primo volume della tua trilogia “La vera storia di Mussolini“. Seguiranno “Ascesa” e “Tramonto“. Ex ufficiale dell’esercito, laureato in legge, romano, 54 anni, scrittore d’inchiesta con con oltre 20 saggi pubblicati in 19 Paesi e tutti demolitori di narrazioni storiche ufficiali, ha lavorato per la Camera dei deputati, il Senato e il Consiglio di Stato. Sulla copertina di tutti e tre i volumi come sottotitolo c’è scritto. “La prima ricostruzione integrale con documenti inediti e senza censure”.
Volume I – Alba: la tumultuosa e imprevedibile traiettoria giovanile di Benito Mussolini, un percorso segnato da inquietudini, slanci ideologici e svolte radicali.
Volume II – Ascesa: gli anni decisivi dell’affermazione del fascismo, tra il trionfo propagandistico e le prime crepe del sistema; un’epoca attraversata da pressioni esterne, minacce internazionali e zone d’ombra nella gestione del potere durante il conflitto mondiale.
Volume III – Tramonto: il collasso finale, consumato tra trame occulte, defezioni interne e verità tenute a lungo sotto silenzio. Gli aspetti più ambigui e inquietanti della caduta del regime, tra retroscena rimossi e pagine mai del tutto chiarite….fino ad ora.
Li abbiamo tradotti in questa intervista, articolata così:
Nuova biografia in tre volumi di Benito Mussolini, ne è autore Marco Pizzuti, Nicotri lo ha intervistato
Mussolini e Hitler, da una nuova biografia rivelati dettagli inediti della loro amicizia
L’evoluzione di Mussolini: contro la guerra in Libia nel 1911, invase l’Etiopia nel 1936
Mussolini e Churchill, una storia segreta, rivelati sconcertanti dettagli inediti sul loro rapporto
DOMANDA – Perché proprio adesso un lavoro così meticoloso su Benito Mussolini, figura storica decisamente disastrosa per l’Italia? Non bastavano i sei volumi di Scurati?
RISPOSTA – Non mi trascini in polemiche. La ragione è tanto semplice quanto dirompente: la narrazione ufficiale che ci è stata consegnata sull’operato di Mussolini come statista risulta profondamente viziata, se non apertamente artefatta. Un’imponente mole di pubblicazioni non ha fatto altro che ruminare all’infinito la stessa versione dei vincitori. Oggi, grazie al progressivo disvelamento di documenti declassificati, in particolare dagli archivi britannici, è finalmente possibile sollevare il velo su una storia che, per decenni, è stata scritta dai vincitori con mano unilaterale e spirito propagandistico.
La demonizzazione assoluta del Duce, ridotto a simbolo del male, ha costituito il fondamento ideologico di una resa incondizionata che ha spezzato la sovranità italiana e sancito, di fatto, la sua trasformazione in un protettorato atlantico. Ma mettere in discussione questa costruzione non significa indulgere in operazioni nostalgiche o tentativi di riabilitazione del fascismo, come accusano, con cieca faziosità, i custodi della narrazione ufficiale.
Al contrario: si tratta di un’operazione di verità, doverosa e liberatoria, volta a illuminare le gravi corresponsabilità degli Alleati, in particolare della figura sfuggente e ambigua di Winston Churchill, nell’ingresso dell’Italia nella tragedia bellica. Il mio lavoro di ricerca dunque, non nasce da intenti apologetici, ma da un’esigenza etica e storiografica: restituire al popolo italiano la consapevolezza di come sia stato manipolato, tradito, e consegnato, in nome della “liberazione”, a una lunga stagione di sudditanza e mistificazione.
D – Perché ben tre volumi?
R – Per cogliere appieno la condotta di Benito Mussolini nel suo ruolo di rivoluzionario, poi capo di governo e infine dittatore, è imprescindibile intraprendere una ricostruzione approfondita del suo universo interiore, soprattutto quando se ne conosce solo una versione grottesca dettata dal contesto storico del 1945: il profilo psicologico, la complessa tessitura del carattere, l’evoluzione delle sue idee, le ambizioni che lo muovevano, il suo percorso politico, i pregi che lo distinguevano e le ombre che ne offuscano il giudizio della storia.
Tutti questi elementi non possono essere colti in modo autentico se non alla luce di una conoscenza profonda dei momenti cardine della sua esistenza, tanto nella dimensione pubblica quanto in quella privata. Solo allora il suo agire politico si svela nella sua pienezza tragica: non come un semplice catalogo di decisioni, ma come il riflesso di un uomo immerso nel suo tempo, plasmato da passioni e ambizioni infrante da circostanze che si era illuso di poter dominare.
D – Il primo volume si intitola Alba. Lei vi narra una parabola giovanile abbastanza inedita, sempre in bilico tra ribellione e affermazione, melodrammatica e risoluta. Ce la può descrivere?
R – Alba ripercorre la formazione giovanile di Mussolini, dall’infanzia fino alle soglie della maturità, in un itinerario esistenziale intriso di tensioni vitali e di slanci irrefrenabili. È il racconto di una crescita in bilico tra le scosse telluriche della ribellione e l’anelito profondo all’affermazione, tra il timore paralizzante di una vita senza rotta e la veemenza dell’azione volta a inseguire imprese ardite e ideali assoluti. Sono pagine in cui si respira il pathos delle prime battaglie identitarie, il fremito inconfondibile di chi cerca sé stesso sfidando non solo le convenzioni del tempo, ma anche i propri limiti interiori. È una giovinezza vissuta all’insegna dell’impeto, guidata dalle passioni e alimentata da ambizioni smisurate, in cui ogni rischio è accolto come condizione necessaria per la conquista di sé.
Si tratta, in definitiva, della narrazione di un’alba esistenziale: un momento fondativo in cui coesistono, in feconda tensione, lo spirito goliardico e irrequieto del ragazzo con le straordinarie capacità oratorie del futuro leader. Un tempo in cui prende forma, tra luci e ombre, il primo barlume di un destino già segnato.
D – Mussolini ha tentato la carriera accademica e che ha imboccato la strada dell’agitatore sociale e della politica perché ostacolato dalle autorità. Ostacolato come?
R – Dopo una serie di arresti e l’espulsione dalla Svizzera per attività sovversive, il giovane Benito Mussolini, in apparenza domato dagli eventi, si dedicò con disciplina allo studio del francese, conseguendo l’abilitazione all’insegnamento nel novembre del 1907. In quegli anni, attraversò una tormentata crisi esistenziale: da un lato la vita tumultuosa del rivoluzionario, dall’altro la prospettiva, più sicura e rispettabile, di un impiego stabile come docente. Alla fine prevalsero, la prudenza e l’ambizione borghese: Mussolini scelse l’insegnamento, rinnegò il suo passato di agitatore politico e proclamò di aver mutato radicalmente le proprie idee, nel tentativo di ricostruirsi una reputazione e riconquistare un posto accettabile nella società. Chiese al sindaco di Predappio di intercedere presso il Ministero degli Affari Esteri affinché venisse cancellata la sua schedatura politica dagli archivi della polizia internazionale ma la richiesta non fu accolta. Tuttavia, il rifiuto non infranse le sue aspirazioni: Mussolini ormai era fermamente deciso a voltare pagina. Fu allora che la realtà lo colpì con brutale chiarezza.
D – Però ebbe una nomina a insegnante di francese.
R – Sì, ma non fece in tempo a raggiungere la sede della scuola che la polizia locale, ben prima del suo arrivo, intimò al direttore dell’istituto di procedere al suo immediato licenziamento, bollandolo come “socialista rivoluzionario pericoloso”. Quel gesto, netto, umiliante, irrevocabile, fece crollare ogni illusione. Mussolini comprese che il suo passato era un’ombra troppo ingombrante per essere dissolta, che lo Stato non era disposto a perdonare né a dimenticare.
E fu proprio da quella ferita, da quel senso di persecuzione e di esclusione, che nacque la sua risoluzione definitiva: abbandonare ogni velleità di conformismo e gettarsi con rinnovato ardore nella lotta politica, non più come un semplice agitatore, ma come un uomo deciso a cambiare il corso della storia.
D – Ci spiega per sommi capi il contenuto di ogni volume?
R – I tre volumi si fondano su un mosaico di testimonianze autorevoli, molte delle quali rimaste finora nell’ombra o del tutto inedite, corredate da indizi rivelatori, documenti declassificati dirompenti (i più recenti risalgono al 2022) e fatti chiarificatori che, pur essendo noti singolarmente, non erano mai stati intrecciati in una visione d’insieme coerente e organica. È solo ora, grazie a un lavoro di rigorosa ricomposizione storiografica, che tali elementi hanno acquisito un senso compiuto, capace di scardinare profondamente la narrazione ufficiale.
In questo nuovo orizzonte interpretativo, emergono con forza inattese verità sull’intera parabola storica di Benito Mussolini: dalla misteriosa ascesa al potere e dai sostegni, interni ed esterni, che la resero possibile, alle vere motivazioni che condussero all’instaurazione del regime; dai misconosciuti retroscena del delitto Matteotti, all’alleanza con Hitler e all’ingresso dell’Italia nel secondo conflitto mondiale, fino agli episodi più oscuri e controversi della fine del fascismo.
Si getta inoltre nuova luce su snodi drammatici come la seduta del Gran Consiglio del 25 luglio 1943, la fuga di Vittorio Emanuele III, la spettacolare liberazione del Duce a Campo Imperatore, la fondazione della Repubblica Sociale Italiana, il sanguinoso epilogo del processo di Verona, i carteggi riservati con Churchill e l’enigmatico episodio della fucilazione di Villa Belmonte. Un lavoro di ricerca che riscrive storia, restituendole alla sua complessità originaria, liberandola dai cliché e dai silenzi imposti dalla storiografia convenzionale.