Passaggio al bosco a Più Libri, il ministro Giuli: "Non censurare e non assentarsi dal dibattito pubblico" (foto Ansa-Blitzquotidiano)
Non c’è stato un momento di calma davanti allo stand di Passaggio al bosco a Più Libri Più Liberi. Il via vai costante di fronte al banchetto dell’editore, contestato per i testi di estrema destra nel suo catalogo, è emblematico del primo giorno dell’ultima edizione della fiera sotto la guida di Chiara Valerio.
La quale ha ribadito di “non condividere” niente degli ideali della casa editrice, ma di non avere “paura dei libri”. Il bilancio provvisorio: un editore in meno dentro Aie (Orecchio Acerbo), alcuni autori disertori – primo fra tutti Zerocalcare – e ben poca cura al resto.
Già dalle prime ore del mattino, quando le porte della Nuvola di Fuksas di Roma si sono aperte a migliaia di studenti, gran parte dell’attenzione di giornalisti, acquirenti o semplici curiosi è stata catalizzata dalla casa editrice.
Sul tema del giorno è intervenuto il ministro della Cultura, Alessandro Giuli. “Si può giudicare nel peggiore dei modi o inaccettabile il punto di vista di un editore, quale che esso sia, però la risposta più giusta è non censurare e non assentarsi dal dibattito pubblico”, per non “rinunciare alla battaglia”.
Luciano Canfora, interpellato dall’ANSA al telefono, ha dichiarato che l’Aie (l’associazione degli editori) ha preso la decisione giusta: “Non siamo tornati alla controriforma che aveva l’elenco dei libri proibiti”. Zerocalcare, ha aggiunto, “avrà avuto da fare altrove” e comunque “l’antifascismo da salotto fa ridere”.
Massimiliano Smeriglio, assessore alla Cultura di Roma Capitale (che ha dato forfait all’inaugurazione per protesta), ha poi detto la sua a un convegno nel pomeriggio: “Se Hamas avesse fatto una proposta per accedere a uno spazio” a Più Libri Più Liberi “e proporre un libro di Sinwar, che tipo di metro avremmo usato?”. Per lui va “definito un limite”.