Pelle sensibile: come scegliere la crema giusta (e gli errori da evitare) (blitzquotidiano.it)
Arrossamenti, pizzicori, secchezza, prurito: se la pelle reagisce così a cosmetici, detergenti o cambi di temperatura, probabilmente è una pelle sensibile. Non si tratta di una vera e propria patologia, ma di una condizione cutanea reattiva, sempre più diffusa — secondo l’European Journal of Dermatology, riguarda fino al 60% delle donne e il 40% degli uomini.
La pelle sensibile è caratterizzata da una barriera cutanea più fragile, che lascia penetrare più facilmente sostanze irritanti e disperde l’idratazione. Il risultato? Una cute che “protesta” con bruciore o rossore anche di fronte a prodotti comunemente ben tollerati.
La sensibilità cutanea può dipendere da fattori genetici, ma anche da abitudini scorrette o da un uso eccessivo di cosmetici aggressivi.
Le cause più frequenti includono:
Alcuni dermatologi, come la professoressa Antonella Tosti (Università di Miami), ricordano che anche l’uso combinato di più sieri o trattamenti “trendy” può alterare la barriera cutanea, aumentando la reattività.
In altre parole: meno è meglio, quando la pelle è sensibile.
Quando si sceglie una crema per pelle sensibile, la parola d’ordine è tollerabilità. L’obiettivo non è solo idratare, ma riparare e proteggere la barriera cutanea.
Secondo le linee guida della Società Italiana di Dermatologia (SIDeMaST), una buona crema deve contenere ingredienti lenitivi e filmogeni, in grado di trattenere l’acqua e ridurre le infiammazioni.
Ingredienti consigliati:
Ingredienti da evitare:
Un trucco semplice ma efficace: controllare che il prodotto riporti la dicitura “senza profumo” e sia testato su pelle sensibile o sottoposto a test dermatologico.
Non tutte le pelli sensibili sono uguali.
Chi ha una pelle secca e fragile dovrebbe preferire creme ricche, corpose, a base di ceramidi e burri vegetali.
Chi invece ha una pelle normale o mista, può scegliere emulsioni leggere o gel-crema, purché siano non comedogeniche e prive di siliconi occlusivi.
In ogni caso, la crema idratante deve essere l’ultimo step della skincare routine, subito prima della protezione solare di giorno o come sigillante notturno.
Molte persone, nel tentativo di “curare” la sensibilità, commettono piccoli errori che peggiorano la situazione.
Ecco i più frequenti secondo i dermatologi:
La regola d’oro è ascoltare la pelle: se tira, brucia o pizzica, va data priorità alla riparazione della barriera prima di introdurre altri attivi.
Una routine minima ma efficace può bastare per riequilibrare anche le pelli più delicate.
Ecco l’approccio suggerito dai dermatologi della Cleveland Clinic:
La sera, la stessa routine può essere ripetuta eliminando il solare e applicando una crema leggermente più nutriente.
Non basta che una crema sia “naturale” per essere adatta alle pelli sensibili.
Molti ingredienti vegetali, pur essendo ecologici, possono causare irritazioni.
Per andare sul sicuro, è meglio scegliere brand dermatologici con ricerca clinica alle spalle (es. Avène, La Roche-Posay, Cerave, Bioderma, Uriage, Dr. Jart+).
Un segnale di qualità è la formulazione breve (pochi ingredienti) e la presenza di test clinici riportati sull’etichetta.
E ricordati: anche la miglior crema non fa miracoli se la barriera cutanea è costantemente stressata da lavaggi aggressivi o mancanza di protezione solare.
Se la pelle presenta rossori persistenti, bruciore, desquamazione o prurito, è bene rivolgersi a un dermatologo: potrebbe trattarsi di rosacea, dermatite seborroica o eczema, condizioni che richiedono trattamenti specifici.
Un consulto professionale è utile anche per personalizzare la skincare, capire quali ingredienti tolleri meglio e creare una routine su misura.