Pillole di salute: digiunare fa bene al metabolismo? (blitzquotidiano.it)
Il digiuno intermittente è più di una moda: è un metodo sempre più studiato per migliorare la salute metabolica. Ma fa davvero bene? La risposta della scienza è sì, a patto che sia fatto con criterio.
Non si tratta di una semplice moda, ma di un approccio alimentare che alterna periodi in cui si mangia regolarmente a momenti di digiuno (di solito da 12 a 16 ore). Tra le varianti più diffuse c’è il metodo 16:8, dove si mangia solo in un arco di 8 ore e si digiuna per le restanti 16.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, digiunare non significa necessariamente privarsi o danneggiare il corpo. Anzi, diversi studi dimostrano che può rappresentare una strategia efficace per migliorare il metabolismo, ridurre i fattori di rischio cardiovascolari e favorire un invecchiamento sano.
Uno studio pubblicato su Cell Metabolism nel 2018 ha dimostrato che il digiuno intermittente può migliorare la sensibilità all’insulina anche in soggetti pre-diabetici. In particolare, i ricercatori hanno osservato una riduzione significativa dei livelli di insulina a digiuno e un miglior controllo glicemico, fattori cruciali per prevenire il diabete di tipo 2.
Secondo una revisione sistematica pubblicata su Annual Review of Nutrition (2020), il digiuno contribuisce a un miglior equilibrio ormonale tra leptina e grelina – gli ormoni della sazietà e della fame – favorendo un miglior controllo dell’appetito e una maggiore termogenesi, cioè il consumo di energia a riposo.
In parole semplici? Il metabolismo si adatta e diventa più efficiente, bruciando più calorie anche senza attività fisica intensa.
Sebbene i benefici siano numerosi, il digiuno non è adatto a tutti. Le persone con disturbi alimentari, donne in gravidanza, soggetti con patologie metaboliche avanzate o in trattamento farmacologico dovrebbero sempre consultare un medico prima di intraprendere questo approccio.
Inoltre, è fondamentale non confondere il digiuno intermittente con la restrizione calorica estrema o con una dieta squilibrata. Il corpo ha bisogno di nutrienti, e ogni pasto – anche se limitato nel tempo – dovrebbe essere completo, bilanciato e vario.
Integrare il digiuno intermittente in una routine quotidiana può essere semplice: ad esempio, cenare alle 20 e fare colazione alle 12 del giorno successivo. In questo modo si copre una finestra di digiuno di 16 ore senza sforzi particolari.
Alcuni consigli per iniziare:
Bevi molta acqua durante il digiuno.
Evita zuccheri e carboidrati raffinati nei pasti.
Privilegia alimenti ricchi di fibre, proteine e grassi buoni.
Ascolta sempre il tuo corpo: il digiuno deve farti sentire meglio, non peggio.
Il consiglio del giorno: Se vuoi migliorare il tuo metabolismo, prova a non fare colazione per un paio di giorni alla settimana e sposta il primo pasto intorno a mezzogiorno. È un modo semplice e poco invasivo per avvicinarsi al digiuno intermittente e verificarne gli effetti su energia e concentrazione. Come sempre, il tuo corpo ti dirà se è la strada giusta per te.