Tè matcha, sencha o verde classico? Le differenze che (forse) non conosci e quale scegliere per il tuo benessere (blitzquotidiano.it)
Negli ultimi anni il tè verde è diventato un vero e proprio alleato del benessere. Se un tempo era una bevanda riservata agli appassionati di cultura orientale, oggi è parte della routine quotidiana di chi cerca energia naturale e proprietà antiossidanti.
Ma con la sua popolarità sono arrivati anche dubbi e confusione: che differenza c’è tra tè matcha, sencha e tè verde classico?
Sembrano la stessa cosa — in fondo derivano tutti dalla Camellia sinensis — ma in realtà cambiano per metodo di coltivazione, lavorazione e consumo, e di conseguenza per proprietà e gusto. Conoscerli davvero ti aiuterà a scegliere quello giusto per il tuo stile di vita.
Quando parliamo di “tè verde classico”, ci riferiamo alla tipologia più comune in commercio, spesso in bustina.
Viene prodotto in molte regioni dell’Asia — dalla Cina al Giappone — e la sua caratteristica principale è quella di non subire fermentazione, a differenza del tè nero o oolong.
Le foglie vengono raccolte e subito essiccate per evitare l’ossidazione. In questo modo conservano la maggior parte delle catechine, sostanze antiossidanti preziose per il sistema cardiovascolare e per contrastare l’invecchiamento cellulare.
Il suo sapore è delicato e leggermente erbaceo, ma varia molto in base alla qualità delle foglie e alla temperatura dell’acqua (mai oltre i 75-80°C).
Il tè verde classico contiene meno caffeina del matcha, quindi è perfetto durante la giornata o per chi vuole una bevanda energizzante ma non eccitante.
Benefici principali:
Il sencha è il tè più bevuto in Giappone — rappresenta circa il 70% della produzione nazionale — ed è il simbolo del chadō, l’arte del tè giapponese nella sua versione più quotidiana.
A differenza del tè verde classico cinese, il sencha subisce una breve cottura a vapore subito dopo la raccolta. Questo procedimento, tipico giapponese, serve a bloccare l’ossidazione e mantenere intatti clorofilla, aminoacidi e catechine, rendendo il colore della foglia di un verde brillante e il gusto più intenso e “marino”.
Il risultato è una bevanda fresca, leggermente dolce e vegetale, molto più “verde” nel sapore rispetto ai tè cinesi.
Il sencha contiene più caffeina del tè verde classico, ma meno del matcha. Per questo è ideale al mattino o nel pomeriggio per chi cerca un po’ di energia senza eccedere.
Perché berlo:
Un consiglio: usa acqua a 70°C e lascia in infusione per massimo un minuto e mezzo, per non estrarre troppi tannini (che lo renderebbero amaro).
Il matcha è il più pregiato — e oggi anche il più “instagrammabile” — tra i tè verdi.
Deriva dalle stesse foglie del sencha, ma coltivate in modo diverso: vengono coperte con teli di bambù o tessuto per 20-30 giorni prima della raccolta, così da ridurre la luce solare e stimolare una maggiore produzione di clorofilla e amminoacidi (in particolare L-teanina).
Dopo la raccolta, le foglie vengono cotte a vapore, essiccate e poi macinate finemente in pietra fino a ottenere una polvere sottilissima. È questa la grande differenza: nel matcha si beve la foglia intera, non un’infusione.
Questo significa che l’apporto di nutrienti, caffeina e antiossidanti è molto più alto. Una tazza di matcha equivale a circa 10 tazze di tè verde classico in termini di concentrazione di principi attivi.
Il suo gusto è deciso, quasi umami, e viene spesso utilizzato anche in cucina — nei dolci, nei frullati o nei latte vegetali.
Effetti sul corpo:
Dona energia costante e concentrazione mentale grazie al mix di caffeina e L-teanina.
Stimola il metabolismo e favorisce la combustione dei grassi.
Migliora l’umore e riduce lo stress ossidativo.
Il matcha di qualità viene montato con un chasen (la tipica frusta di bambù) e servito durante la cerimonia del tè giapponese, ma oggi è facile trovarlo anche nei bar salutistici o negli e-shop.
La scelta dipende dal momento della giornata e dalle tue esigenze:
Al mattino: il matcha è perfetto per un risveglio energico ma senza nervosismo, ottimo come alternativa al caffè.
Durante la giornata: il sencha accompagna bene il lavoro o lo studio, aiutando concentrazione e calma.
Dopo i pasti: il tè verde classico facilita la digestione e contrasta il senso di pesantezza.
Un piccolo segreto: alternare questi tre tipi di tè nell’arco della settimana può offrirti tutti i benefici del tè verde senza sovraccaricare l’organismo di caffeina.
Numerosi studi hanno dimostrato che i composti bioattivi del tè verde — in particolare le catechine (EGCG) — aiutano a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, a migliorare la sensibilità all’insulina e persino a proteggere il cervello dall’invecchiamento precoce.
Una ricerca pubblicata sul European Journal of Clinical Nutrition ha evidenziato che chi consuma regolarmente tè verde ha una mortalità più bassa del 15% rispetto a chi non ne beve.
E il matcha, grazie alla sua concentrazione più elevata di EGCG, sembra amplificare questi effetti.