Tumore al colon in crescita tra giovani e under 50: quali sono le cause? (blitzquotidiano.it)
Negli ultimi dieci anni, gli oncologi hanno osservato un trend allarmante: l’incidenza di tumori gastro-intestinali—in particolare del colon-retto—sta crescendo tra persone sotto i 50 anni. Un tempo considerati casi rari, oggi colpiscono sempre più giovani, posizionandosi al primo posto tra le cause oncologiche di morte negli uomini e al secondo nelle donne negli Stati Uniti. Nonostante le cifre siano ancora basse in termini assoluti, l’aumento è rapido: tra il 2010 e il 2019 la sola incidenza dei tumori del colon-retto è salita del 15% negli under-50 americani, un fenomeno osservato anche in Europa .
Le ragioni di questa svolta epidemiologica non sono ancora chiarite, ma una recente revisione apparsa sul British Journal of Surgery individua diversi sospetti: obesità, dieta occidentale, fegato grasso, fumo, alcool e persino esposizione ai microplastiche .
I tumori del colon-retto tra i più giovani sono in aumento, ma restano meno frequenti rispetto alla popolazione over‑60. La percentuale più preoccupante riguarda comunque i casi giovanili. Ad esempio, gli adulti nati nel 1990 presentano un rischio doppio di tumore del colon e quattro volte più elevato di tumore rettale rispetto a chi nasceva nel 1950 .
In Europa, dal 2004 al 2016, i tumori del colon sono saliti dell’8% tra i 20–29enni e del 5% per i 30–39enni, crescendo costantemente anche nella fascia 40–49 . Negli Stati Uniti, secondo il database CDC, i casi tra 15–19 anni sono aumentati del 333%, e del 185% tra i 20 e i 24 anni , pur rimanendo numeri isolati.
Gli esperti concordano su più fattori ambientali e di stile di vita. L’obesità correla con i tumori precoci, ma non li spiega completamente, perché molti pazienti non hanno questo fattore di rischio né storia familiare.
Alcune ipotesi includono:
Alcuni studi suggeriscono che questi elementi contribuiscono a una risposta infiammatoria intestinale, che nel tempo può favorire l’insorgenza tumorale.
Tra tutti i tumori GI, quelli del colon e del retto segnano l’incremento più importante. I nati alla fine degli anni Novanta mostrano un rischio notevolmente più alto rispetto ai nati prima . Anche la mortalità cresce in modo deciso, tanto che gli enti americani hanno abbassato l’età di screening precoce da 50 a 45 anni, con ipotesi di anticiparla a 40 per minoranze a rischio .
Secondo Anton Bilchik, un noto oncologo statunitense, «il cancro GI è ora la principale causa di decessi oncologici tra gli uomini sotto i 50 e la seconda tra le donne». Il lavoro dell’USPSTF ha portato a una riduzione dell’età di screening in Usa, ma studiosi come Bilchik consigliano di anticipare ancora: certi gruppi etnici (neri e ispanici) mostrano un aumento ancora più rapido, suggerendo controlli già a 40 anni .
Sara Char, medico e coautrice della revisione, sottolinea che i fattori di rischio sono numerosi, non tutti dimostrati, ma l’accumulo di obesità, sedentarietà, dieta sbilanciata e alterazioni del microbiota ricorrono spesso negli under‑50 con diagnosi .
La prevenzione primaria punta soprattutto su uno stile di vita sano: dieta ricca di fibre, meno cibi processati, attività fisica regolare e meno alcol. Oltre al cambiamento personale, cresce la spinta per anticipare lo screening colon-rettale.
Negli Stati Uniti chi ha superato i 45 anni è già invitato a esami preventivi, ma l’Italia segue con cautela. Alcuni medici raccomandano:
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