L'esultanza di Federico Bonazzoli dopo il gol contro il Milan (Foto Ansa)
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Federico Bonazzoli racconta il suo destino legato a San Siro. Lì ha esordito a 16 anni con l’Inter, e sabato scorso ha firmato contro il Milan una rovesciata da film che ha regalato tre punti alla Cremonese. Dopo il gol, i messaggi sono stati tantissimi: “Amici, ex compagni. E pure ex allenatori e dirigenti del settore giovanile. Messaggi bellissimi. Un’emozione forte che tengo per me. Come quella vissuta dalla mia fidanzata e dalla mia famiglia in tribuna a San Siro”. Il peso di un gol a San Siro contro il Milan, per un interista, è speciale: “Il Milan mi porta bene, ma la rivalità non c’entra. A San Siro ho esordito, è uno stadio magico. All’Inter ho creato rapporti che sono ancora vivi”. Sul futuro, Bonazzoli è chiaro: “La mia Inter è la Cremonese. Sto bene qui e voglio stare qui”. E sulla rovesciata spiega: “Mi viene naturale. Da bambino facevo rovesciate con qualsiasi oggetto. È un gesto istintivo. Quando è partito il cross di Pezzella ho pensato ‘questa è perfetta’”. Il legame con Davide Nicola resta forte: “Ha un peso nella mia vita. Confesso che, quando il club ha deciso di cambiare allenatore, ho sperato che il futuro fosse lui”. Importanti anche i riferimenti incontrati in carriera: “Ribery lo sento ancora. Un punto di riferimento. Quagliarella era un maestro, cercavo di rubargli qualcosa”. Sul bilancio personale Bonazzoli è lucido: “A 28 anni vedo 200 partite e una trentina di gol in Serie A. Forse ci si aspettava altro, ma questo era il mio percorso”.