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MotoGp, Marc Marquez campione del mondo per la prima volta: inizia una nuova era

di admin |10 Novembre 2013 22:09

MotoGp, Marc Marquez campione del mondo per la prima volta inizia una nuova era (LaPresse)

VALENCIA, SPAGNA – La vittoria del Mondiale classe MotoGp da parte di Marc Marquez apre di fatto una nuova era motociclistica.

Nonostante il ritorno in Yamaha di Valentino Rossi, si chiude un libro e se ne apre uno nuovo, quello dei talenti spagnoli. Jorge Lorenzo ha iniziato questo filone, battendo nel 2010 proprio Rossi, ripetendosi poi nel 2012. La stagione che si è appena conclusa suggella questo momento storico.

Non solo Marquez ha vinto il mondiale, ma spagnoli sono anche il secondo e il terzo pilota nella classifica. “Marquez può aprire una nuova era”, ha detto a proposito Valentino Rossi.

Lo sta facendo, ma dietro al ragazzo debuttante e fenomeno c’è una fila di piloti pronti a imporsi anche nel futuro. Marquez è la punta di un iceberg che in questa stagione si è manifestato anche con le vittorie dei mondiali Moto3 e Moto2 da parte di Maverick Vinales e di Pol Espargarò. Dietro a tutti questi ragazzi c’è un’organizzazione complessa che lavora con le nuove leve già in età prescolare. Lo stesso padre di Lorenzo gestisce una scuola di piloti per bambini dai 3 anni in su.

Poi il percorso continua con la “Cuna de Campeones” (la Culla dei Campioni) che si corre proprio sul circuito di Valencia e con le attività gestite dal RACC (l’equivalente del nostro automobile club) catalano che aiuta i piloti in erba anche economicamente. “Senza l’aiuto del RACC – ha detto Marquez – io forse non sarei diventato campione del mondo, forse starei facendo qualche altra cosa. Sappiamo tutti che questo è uno sport costoso e il loro appoggio alle famiglie e ai ragazzi è fondamentale per sviluppare e crescere nuovi piloti”.

Marquez dunque è parte di un sistema che funziona e che è stato messo in piedi proprio per battere piloti e scuola corse italiani. Con tre titoli mondiali a tre piloti spagnoli, con il miglior pilota italiano quarto in MotoGP che non è certo un debuttante: Valentino Rossi, c’è poco da essere contenti. “Rossi ha fatto una stagione ottima – ha detto il neo campione del mondo – ha combattuto e non si è arreso mai. Io e la mia Honda siamo andati un pelino più forte anche perché Lorenzo e Pedrosa spingevano tanto, quindi bisognava sempre guidare al massimo. Dietro a lui, comunque ho imparato moltissimo del suo stile e delle sue traiettorie, molto di più di quanto mi aspettassi”.

Cose da imparare Marquez ne ha avute tante in questa trionfale stagione, una su tutte è la complessa gestione elettronica della sua Honda. “All’inizio dei test – ha detto il neo campione del mondo della classe regina – non riuscivo nemmeno a sentirla l’elettronica. Poi con il passare dei chilometri le cose sono andate migliorando. Ora riesco a gestire le mappe anche in gara, ma non è stato semplice”.

Marquez ha vinto sei gare, ottenuto sei secondi posti, 4 terzi posti e nove pole position per 334 punti in classifica, ma è anche caduto 15 volte nella stagione, segnale di uno stato di servizio buono ma non perfetto. “E’ vero sono in testa anche per quanto riguarda le cadute – ha detto Marquez – la peggiore quella del Mugello. Poi anche in seguito, quella in Inghilterra non è stata bella, ma sono stato fortunato perché non mi sono mai infortunato come Pedrosa e Lorenzo, ma ci sono andato vicino un paio di volte”.

Domani con i primi test della nuova stagione Marquez ritroverà tutti i suoi rivali in pista a Valencia. Forse per una volta lascerà a loro le posizioni migliori, è il momento di festeggiare il terzo titolo della carriera dopo quelli in 125 e Moto2.

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