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Trionfo di Giulio Pellizzari alla Vuelta, primo in solitaria sull’iconico traguardo del Morredero. Impresa memorabile

Giulio Pellizzari, 22 anni, marchigiano di San Severino, alfiere del team Red Bull Bora, ha vinto in solitaria la tappa regina del Morredero; primo al traguardo iconico con un finale strepitoso. Ha messo tutti in fila. Secondo Pidcock a 16”; terzo Hidley a 18”; quindi la maglia rossa Vingegaard e Almeida. Riccitello ha perso quasi mezzo minuto. E giovedì l’Italia punterà tutto su Filippo Ganna nella cronometro di Valladolid.

Tappa dura e selettiva

Frazione n.17. Le tensioni anti-Israel aleggiano sulla Vuelta. Il braccio di ferro polizia-manifestanti inquieta. I gruppi pro-Pal vogliono il ritiro immediato della squadra “Israel-Premier Tech”, un team diretto dal finlandese Kiell Calstrom; una squadra che schiera tra gli altri l’azzurro Marco Frigo e ha in organico ha il “Keniano bianco” Chris Froome vincitore di tutti i tre grandi Giri (4 volte il Tour de France). Le forze dell’ordine sono impegnate a proteggere corridori e la corsa. La situazione è delicata. E si è visto anche un questa tappa, la O Barco de Valdeorras-Alto de El Morredero di 143,2 km, presidiata come non mai,dalla partenza al micidiale arrivo (8,8 km al 9,7% di pendenza media). Tappa dura, selettiva; un percorso dalla Galizia alla provincia di Leon, Spagna nord occidentale. Con arrivo a 1.750 metri di altitudine.

Gara nel regno degli scalatori

Partenza alle 13.48, pioggia e vento sui corridori, attacchi ripetuti. Tra gli attaccanti c’è anche Antonio Tiberi. La fuga di giornata vede 12 uomini al comando: i battistrada reggono. Dopo una settantina di chilometri la prima tosta difficoltà: la salita di Paso de las Travieras (7,8 km al 4,1%). Quindi lo Sprint intermedio di Almazcara (vinto da Luca van Boven)che ha preceduto la salita finale lunga 35,3 km con un dislivello complessivo di 1.443 metri e picchi del 16%. El Morredero è un colosso castigliano sferzato costantemente dal vento, regno degli scalatori puri. A 30 km dal traguardo  sono sempre in fuga 11 corridori (si è staccato Nicolau. Il gruppo maglia rossa controlla.

Arrivo a quota 1.750 metri

Fuga compatta a Ponferrada, 543 metri di altitudine. Comincia la dura ascesa e il destino dei fuggitivi è segnato. Tuttavia allungano Tiberi e Tejada a 20 km dal traguardo, si aggregano Samiter e Leemreize. Niente da fare. Forcing della Red Bull Bora con Aleotti e a 10 km dalla conclusione ripresi tutti i fuggitivi. Scontro frontale tra i favoriti. Selezione inevitabile. Perde metri anche Almeida. Finale thrilling. Forte vento contrario. Attacca Giulio Pellizzari a 3 km dall’arrivo, stacca tutti con una pedalata grintosa, decisa e fa il vuoto. L’Italia sogna. Il ragazzo di San Severino Marche vince in solitaria. Prima vittoria da professionista. Un trionfo sull’Alto del Morredero. Ha consolidato la top 5 e la maglia bianca. Applausi.

Ordine di arrivo

1. Pellizzari in 3h37’. 2. Pidcock (+16”), 3. Hidley (+18”), 4. Vingegaard (+20”), 5. Almeida (+22”), 6. Riccitello (+26”), 7. Gall (+53”), 8. Traeen (+53”), 9. Kuss (+58”), 10. Jorgeson (+1’44”)

Classifica generale

1. Vingegaard, 2. Almeida (+50”), 3. Pidcock (+2’28”), 4. Hindley (+3’04”), 5. Pellizzari (+3’51”), 6. Gall (+4’57”), 7. Riccitello (+4’59”), 8. Kuss (+6’24”), 9. Traeen (+7’06”).

Published by
Enrico Pirondini