
TORINO – Umberto Toia, 48 anni, capo ultras della Juventus è stato aggredito con spranghe e bastoni nel suo bar a Grugliasco, in provincia di Torino. Le sue condizioni sono gravi: l’uomo è stato ricoverato all’ospedale Martini di Torino, poi trasferito alle Molinette, con fratture al volto, alla mascella e alle gambe, ma non sembrerebbe in pericolo di vita.
Lo hanno braccato nel cortile del bar di via Moncalieri, nel quartiere Gerbido, dove lo hanno picchiato a mani nude e poi con spranghe e bastoni. Mentre era già a terra hanno continuato a prenderlo a calci prima di fuggire lasciandolo esanime. Toia è stato soccorso da alcuni amici che hanno chiamato il 118.
Gli aggressori di questo agguato feroce e violento sono per ora ignoti e la polizia indaga sul caso. Non si esclude che possa trattarsi di un regolamento di conti nell’ambito del tifo organizzato, spiega Massimo Numa su La Stampa:
“Tra le ipotesi, un regolamento di conti tra le anime più violente del tifo bianconero, schegge impazzite, da tempo fuori dai club e dalle associazioni ufficiali. Umberto Toia, tempo fa, era stato coinvolto in un’indagine su un arsenale-deposito di bastoni, esplosivi e altre «armi» da stadio, scoperto dalla Digos”.
Nel 2007 infatti la Digos trovò nel bar di Grugliasco, sede della tifoseria juventina “Fighters” poi diventati “Tradizione” , una cinquantina di “mazze” tra manganelli, bastoni, stecche di biliardo, manici di zappa e tubi. Roba vecchia, si difese Toia, che dal 2008 ha lanciato un ideale di tifo contrario alla violenza e proposto la pacificazione con i Drughi, la tifoseria bianconera rivale, a cui chiede da tempo la creazione insieme di una grande curva unita.