Il video di Salvini contestato dai ProPal ad Ascoli Piceno che sbotta con la sicurezza: "A 5 metri da me, mi girano i cogli***" (foto da video) - Blitz quotidiano
La campagna elettorale nelle Marche si è trasformata in un banco di prova difficile per Matteo Salvini. A San Benedetto del Tronto la protesta è stata silenziosa, ma a Offida e soprattutto ad Ascoli Piceno le contestazioni hanno assunto toni ben più accesi. Durante il comizio nel chiostro di San Francesco, al fianco del gazebo della Lega, il ministro dei Trasporti ha perso la calma di fronte a un gruppo di manifestanti che agitava cartelli e bandiere palestinesi.
Al centro della contestazione, la posizione di Salvini sul conflitto in Medio Oriente e il suo sostegno a Benjamin Netanyahu. Alcuni striscioni esposti ad Ascoli parlavano chiaro: il primo recitava “Un minuto di silenzio per ogni morto a Gaza. Salvini taci per sempre”, il secondo “Scodinzoli per Netanyahu. Salvini bau bau bau”. Di fronte ai giornalisti, Salvini ha provato a spostare il discorso sul piano politico, dichiarando: “Se ci fosse un pranzo del Pd e ci fossero dei leghisti li avrebbero portati via di peso da mezz’ora”.
Ma il vero sfogo del vicepremier è arrivato lontano dai microfoni ufficiali, sebbene intercettato da qualcuno. Rivolgendosi agli uomini della sicurezza, Salvini ha urlato: “Non è possibile che siano autorizzati a stare lì di fronte, non è possibile”. E ancora: “Conosco la gestione dell’ordine pubblico – ha urlato il ministro ricordando i suoi tempi alla guida del Viminale – Non è possibile che arrivino a 5 metri da me. Non è possibile. Ok? C’è la polizia”.
Visibilmente infastidito, ha lanciato un’occhiata ai funzionari e ha rincarato la dose: “Non riuscire manco a parlare, ragazzi. Che mi arrivino qua a darmi dell’assassino, mi girano i co….i”. Parole che confermano l’irritazione per la presenza ravvicinata dei contestatori, che hanno mantenuto un atteggiamento pacifico ma rumoroso.