Ma il filmato ha fatto infuriare gli animalisti che l’hanno definito crudele. “Gli animali usati per l’intrattenimento sopportano terribili crudeltà e soffrono per il confinamento in spazi ristretti e per i metodi di addestramento violenti”, ha denunciato un rappresentante del Peta – People for Ethical Treatment of Animals – Diventano stressati e ansiosi”.
Secondo la Peta, inoltre, “il Serengeti Ranch, l’espositore che crediamo abbia fornito gli animali per il video Roar è stato oggetto di 22 ispezioni da parte del Dipartimento dell’Agricoltura Usa dal 2001”.