
ROMA – La casa automobilistica Toyota ha sviluppato un nuovo robot, che punta al cuore (e al portafogli) delle persone. Il Kirobo Mini, è un piccolo robot programmato come se avesse il cervello di un bambino di cinque anni. Non può fare molto, oltre a chiacchierare con una voce acuta ma Fuminori Kataoka, general manager in carica al progetto, spiega che “il suo valore è piuttosto emotivo, in macchina o dentro casa, all’aperto o in ufficio, Kirobo è un fedele compagno”.
Kirobo, il cui nome è un mix di giapponese e inglese “kibo” (speranza) e “robo” (robot), sarà in vendita dal prossimo anno, ma sarà possibile ordinarlo già alla fine del 2016. Il prezzo è di circa 400 euro, ma per ora la vendita in Europa non è ancora prevista e sarà disponibile solo in Giappone.
La Toyota ha spiegato che l’uscita del robot sarà graduale: inizialmente, infatti, sarà limitata aTokyo e Aichi, città situate proprio vicino alle fabbriche della casa automobilistica, una mossa per controllare i feedback dei primi utenti. Una tecnica di marketing decisamente nipponica, dove emerge un tipo di cultura che non contempla il fallimento o l’errore.
Il Kirobo, in grado di connettersi ad uno smartphone dopo una breve installazione, è fornito di una telecamera, un microfono e Bluetooth; nonstante sia in grado di girare la testa quando riconosce una voce, questo tipo di funzione è ancora da revisionare ed è ancora lontana dall’essere perfetta.
“La Toyota ha sempre progettato autovetture. Questa volta, però, abbiamo deciso di puntare al valore emotivo”, spiega Kataoka. Il perché è da ricercarsi nel Paese del Sol Levante, dove sempre più persone, come gli anziani e i singles, vivono soli in casa e “hanno quindi bisogno di qualcuno che interagisca con loro”, dice Kataoka.
Il manager, però, è stato anche sincero sul limitato utilizzo di questo tipo di robot. “Non è abbastanza intelligente da poter essere definita intelligenza artificiale. Prendiamo per esempio un peluche, non risponde se gli si parla, ma le persone ci parlano comunque. L’idea è arrivata dopo aver visto mia figlia. Non sarebbe meglio, quindi, avere qualcosa che risponda, dalle sembianze carine?”.
Alcuni, tuttavia, potrebbero trovare la cosa deprimente, se non malata: la visione di una società di persone sole che dialogano con delle macchine. Ma gli autori del progetto spiegano che la realtà, unita a questa tipo di tecnologia, possono servire come strumento per prendersi cura delle persone più deboli o anziane.
La Toyota stessa è comunque scettica sul successo che il mini robot potrebbe riscuotere oltreoceano, ma ha deciso che prima o poi proverà a far interessare anche questo tipo di pubblico recalcitrante ai robot. In Giappone, invece, non avrà sicuramente problemi a fare del Kirobo un compagno inseparabile, dal momento che la compagnia di un robot in Giappone è già largamente accettata.