Legge elettorale: stavolta Fini ha sbagliato, anzi si è “scoperto”

fini
Gianfranco Fini, presidente della Camera

Stavolta Gianfranco Fini ha sbagliato, anzi peggio: si è scoperto. Ha detto infatti che “era ineccepibile” secondo le regole e la prassi la decisione di Schifani di far partire al Senato e non alla Camera la discussione sulla riforma elettorale, su una nuova legge per le elezioni. Ma ha aggiunto che era una questione “politica”, cioè che al Senato una maggioranza per la riforma probabilmente non c’è mentre alla Camera forse sì. Gli informatissimi dietrologi della politica hanno poi spiegato che è stato tutto un gioco delle parti: a Fini non conviene “testare” subito se una maggioranza per cambiare la legge elettorale c’è a Montecitorio. Se ci fosse e fosse trovata in fretta, sarebbe la miccia sicura per la crisi di governo e le elezioni anticipate che Fini vuole ma non nel 2011 ma nel 2012, per arrivarci con Futuro e Libertà tonificato e il Pdl di Berlusconi esausto.

Sarà, ma Fini presidente della Camera e promesso leader di una destra delle regole deve mettersi d’accordo con se stesso. E’ presidente della Camera per far rispettare le regole e rispettarle. In rispetto delle regole a garanzia di tutti è stato giusto e regolare che non si dimettesse dalla carica come voleva Berlusconi. Ma se Fini mette la “politica” prima delle regole, allora regola vuole che smetta di essere presidente a Montecitorio. Dicono che prima o poi lo farà, il quando dipende da lui. Ma dipende soprattutto dal quanto e quando rispetta le regole.

Gestione cookie