ROMA – Da 132 anni ad oggi solo un maggio è stato così caldo come quello di quest’anno. Sono inoltre 27 anni consecutivi che tutti i mesi dell’anno la temperatura è sopra la media. Effetto del riscaldamento globale, effetto delle correnti africane, sta di fatto che lo scorso mese è stato il secondo maggio più caldo da quando esistono misurazioni accurate, cioè dal 1880. Alle spalle soltanto del maggio del 2010.
Non solo. Il mese appena trascorso ha stabilito anche altri due record. Maggio 2012 è il 36mo mese di maggio consecutivo (dal 1976) e il 327mo mese consecutivo (da febbraio 1985) che supera la media mensile del XX secolo. Nell’emisfero settentrionale queste condizioni hanno portato alla primavera più calda della storia, con temperature complessive di 1,38 gradi sopra la media (negli Usa è stata la primavera più torrida in 31 Stati su 50).
Poche le zone in cui lo scorso maggio ha fatto registrare temperature sotto la media mensile: Australia, Bolivia, Alaska e la costa pacifica tra Canada e Usa. Tutte le altre aree sono sopra la media, con picchi di estremo caldo in Groenlandia, Siberia, Russia centrale, Stati Uniti centro-orientali, Algeria, con punte di ben 5 gradi sopra le medie.
Una primavera torrida, caldissima, con effetti facilmente prevedibili, come il progressivo velocizzarsi dello scioglimento dei ghiacciai. Ma lasciato il maggio di fuoco alle spalle, c’è l’estate che adesso fa paura per le elevate temperature, da record anche a giugno.
Per quanto riguarda l’Italia il picco del caldo previsto tra mercoledì e giovedì potrebbe infatti spostarsi a venerdì, quando l’anticiclone Scipione porterà temperature bollenti in ben 9 città contro le sei di giovedì. Almeno stando a quanto diramato dal bollettino del quotidiano del Ministero della Salute.
Allarme rosso da venerdì nelle città di Brescia, Cambopasso, Firenze, Frosinone, Latina, Perugia, Rieti, Roma e Viterbo. Previste ondate di calore con possibili effetti negativi anche sulla salute di persone sane e attive e non solo sui soggetti a rischio come anziani, bambini piccoli e persone affette da malattie croniche. Il codice numerico scelto dal ministero è il 3: il più alto. Nello stesso giorno saranno invece 8 le città con un codice arancione, ovvero livello 2 che starebbe ad indicare “condizioni metereologiche che possono rappresentare un rischio per la salute”. Le città sono Bologna, Bolzano, Civitavecchia, Milano, Pescara, Reggio Calabria, Trieste, Venezia e Verona. Sette le città in condizioni di pre-allerta, codice 1 associato al colore giallo: Ancona, Bari, Catania, Messina, Napoli, Palermo e Torino.
Resta l’allarme rosso segnalato per le sei città di giovedì: Frosinone, Latina, Perugia, Rieti, Roma e Viterbo. Sempre giovedì si raccomanda un allerta di livello 2 per altre 9: Bolzano, Brescia, Campobasso, Civitavecchia, Firenze, Milano, Trieste, Venezia e Verona.