ROMA – Magdi Cristiano Allam lascia la Chiesa troppo debole con l’Islam. Lui, giornalista egiziano musulmano fino a pochi anni fa, dopo essere passato da Repubblica al Corriere della Sera, dopo un lungo fastidioso tiramolla che infastidì non poco alcuni più avveduti, e infine al Giornale di Berlusconi, non ha preso bene le aperture degli ultimi pontefici nei confronti di questa religione.
Allam, che forse cristiano entro non lo è mi diventato, ma questo solo Dio / Allah lo potrebbe dire, ha preso lo spunto per la nuova abiura dalla “Papalatria” che ha infiammato l’euforia per Francesco I, ha spiegato Allam sul Giornale, e ha rapidamente archiviato Benedetto XVI, il Papa che battezzò il giornalista la vigilia di Pasqua del 2008.
Allam sostiene di essere stato attratto nell’orbita del cattolicesimo dall‘anti-relativismo di Joseph Ratzinger. Ma, scrive oggi, “la verità è che la Chiesa è fisiologicamente relativista”.
Proprio il relativismo, in particolare il “relativismo religioso e la legittimazione dell’islam come vera religione, di Allah come vero Dio, di Maometto come vero profeta, del Corano come testo sacro, delle moschee come luogo di culto”.
Scrive Allam, dando prova che Dio è giusto e protegge la sua Chiesa, facendo uscire un fondamentalista come lui:
“È una autentica follia suicida il fatto che Giovanni Paolo II si spinse fino a baciare il Corano il 14 maggio 1999, che Benedetto XVI pose la mano sul Corano pregando in direzione della Mecca all’interno della Moschea Blu di Istanbul il 30 novembre 2006, mentre Francesco I ha esordito esaltando i musulmani «che adorano Dio unico, vivente e misericordioso».
“Sono invece convinto che, pur nel rispetto dei musulmani depositari al pari di tutte le persone dei diritti inalienabili alla vita, alla dignità e alla libertà, l’islam sia un’ideologia intrinsecamente violenta così come è stata storicamente conflittuale al suo interno e bellicosa al suo esterno. Ancor di più sono sempre più convinto che l’Europa finirà per essere sottomessa all’islam, così come è già accaduto a partire dal Settimo secolo alle altre due sponde del Mediterraneo, se non avrà la lucidità e il coraggio di denunciare l’incompatibilità dell’islam con la nostra civiltà e i diritti fondamentali della persona, se non metterà al bando il Corano per apologia dell’odio, della violenza e della morte nei confronti dei non musulmani, se non condannerà la sharia quale crimine contro l’umanità in quanto predica e pratica la violazione della sacralità della vita di tutti, la pari dignità tra uomo e donna, la libertà religiosa, infine se non bloccherà la diffusione delle moschee”.
Ad Allam, che è nato al Cairo, nessuno ha mai raccontato degli eretici bruciati vivi anche a Roma, vicino a casa sua, delle conversioni a fil di spada dei popoli dell’Europa nord orientale, dei turchi impalati in nome del vero dio.