La donna è morta nella mattinata di sabato 10 luglio, due giorni dopo essere stata massacrata a colpi di spranga. Secondo gli accertamenti della Squadra mobile della questura e della polizia postale, la donna e l’assassino – il quale non si esclude che in queste ore possa essere tornato in Emilia, dove viene ricercato – si sarebbero conosciuti nelle scorse settimane su Facebook e avrebbero poi approfondito i contratti su Messenger.
Sul telefonino di Chiara gli agenti avrebbero trovato alcuni sms scambiati con l’uomo, il quale dopo averla aggredita – non lontano dall’azienda di trasformazione di mandorle nella quale da una dozzina di anni lavorava – ha abbandonato poco lontano la sua Fiat Panda di colore blu e la spranga usata per ferire a morte la donna.
Anche il computer di Chiara, e la sua corrispondenza, sono al vaglio degli investigatori i quali per l’identificazione del responsabile hanno utilizzato le numerose testimonianze di coloro che hanno assistito all’aggressione. L’assassino, a quanto si e’ appreso, sarebbe arrivato a Bari nella notte tra mercoledi’ e giovedi’ scorsi, bivaccando nell’utilitaria (nell’abitacolo sono stati trovati alcuni generi alimentari) nei pressi dell’abitazione di Chiara.
Un rifiuto della donna a incontrarlo, o a intraprendere una relazione differente da quella virtuale, potrebbe essere stata la molla che ha scatenato il raptus omicida.