ROMA – All’ospedale Sant’Andrea, a Roma Nord, il primario è in ferie, la vice non si trova e sono le guardie giurate a gestire le code dei malati. Un vero e proprio caos agostano in uno degli ospedali più nuovi della Capitale.
Ci sono pazienti arrivati domenica 6 agosto che due giorni dopo attendono ancora di avere un posto in reparto, racconta Mauro Evangelisti sul Messaggero:
Oltre la porta, dove ci sono coloro che attendono di essere visitati o ricoverati, c’è un girone dantesco che non ti aspetti di vedere l’8 agosto. Invece i dati raccontano che si tratta di uno dei giorni con l’affluenza più alta dell’anno al Sant’Andrea. Di riflesso i reparti hanno meno posti letto a disposizione a causa delle ferie degli infermieri, anche il personale in pronto soccorso è ridotto. «Ma le ferie non possono essere una giustificazione – si arrabbia Domenico, che ha portato qui la moglie domenica sera – Invece neppure ti spiegano come sta il tuo familiare, le prime informazioni me le hanno date dopo 20 ore, le pare possibile?».
Qualcuno vuole chiamare i carabiniere, qualcun altro prova a spiegare:
“Il primario è in ferie e tutto viene lasciato nelle mani dei tirocinanti, ci hanno detto”. Il direttore del reparto, il dottor Enrico Ferri, in effetti è in ferie, spiega però che a guidare il reparto c’è la sua vice, Giovanna Morante, con cui però i familiari dei pazienti non riescono a parlare e si ha davvero la sensazione che tutto il carico di responsabilità ricada su pochi infermieri («ma i medici ci sono, i tirocinanti non possono restare soli», fa sapere il primario). Eppure, ci sarebbe bisogno di governare il caos. «Fatto sta che qui siamo abbandonati a noi stessi. Io so solo che per parlare con un medico ho dovuto aspettare ore e ore» ribatte Domenico.
Nel solo pomeriggio di martedì 8 agosto all’ospedale Sant’Andrea sono arrivati, in 24 ore, 150 pazienti, un dato simile ai giorni peggiori del 2016, sottolinea Evangelisti sul Messaggero:
Sulle barelle erano una trentina. Alle 15.30 un codice bianco (il caso meno grave) stava attendendo da sei ore e chissà quando è stato visitato. I codici verdi erano 12 e tra loro c’era chi stava aspettando da più di tre ore; i codici gialli (quindi di una certa gravità) erano sei, con attese fino a quasi un’ora. (…) . Scuote la testa Domenico: «Così va tutto a rotoli, non si può lasciare un pronto soccorso in queste condizioni a causa delle ferie».
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