Cronaca

La proposta della Lega, alte cariche dello Stato solo ai cittadini italiani per nascita

Una proposta di riforma costituzionale depositata lo scorso 11 dicembre dal deputato della Lega Andrea Barabotti prevede di “garantire che, nei punti più sensibili dell’architettura costituzionale, la guida delle istituzioni sia affidata a cittadini che possiedono un legame originario e pieno con la Nazione”. Ciò significa che, se passasse questa proposta, le altre cariche dello Stato andranno solo ai cittadini nati in Italia. 

La proposta punta a modificare quattro articoli della Costituzione che riguardano l’elezione dei presidenti di Camera e Senato, l’elezione del presidente della Repubblica, la nomina del presidente del Consiglio e l’articolo che regola l’elezione dei presidenti di regione. In concreto, il deputato della Lega vuole introdurre un requisito aggiuntivo per l’accesso a queste cariche: il possesso della cittadinanza italiana dalla nascita, escludendo quindi chi l’ha acquisita in un secondo momento.

Barbotti spiega così la sua proposta: “L’Italia, come tutte le nazioni caratterizzate da elevati livelli di benessere e civiltà, è oggi interessata da flussi migratori significativi, che rendono necessario mantenere alta l’attenzione sulla loro gestione e sul loro controllo”. Nelle intenzioni dunque, si punta a fare in modo che a capo delle istituzioni italiane ci siano cittadini con “un legame originario e pieno con la Nazione”.
Tra i grandi Paesi del mondo, un principio simile è in vigore soltanto negli Stati Uniti.

La proposta della Lega, alte cariche dello Stato solo ai cittadini italiani per nascita (foto Ansa) – Blitz Quotidiano

Al momento la proposta è all’esame degli uffici della Camera. Successivamente, essendo una proposta di legge costituzionale, inizierà la raccolta firme da parte degli altri parlamentari della Lega. Essendo infatti una riforma costituzionale, il testo deve essere approvato due volte dalla Camera e dal Senato senza modifiche. Nel caso venisse modificato, sarà necessario riprendere l’esame da capo. Dopo l’eventuale secondo via libera di entrambe le camere, è comunque probabile che il testo possa essere sottoposto a referendum popolare.

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Lorenzo Briotti