Dal primo gennaio 2014 Silvio Berlusconi potrà ricomprarsi da suo fratello Paolo Il Giornale, perché scadrà il divieto di incrocio fra stampa e tv, ovvero il divieto per un editore televisivo di possedere quotidiani e viceversa. Dalla legge Gasparri (2004) alle proroghe dei governi Berlusconi (2011) e Monti (2012), il divieto era sopravvissuto fino alla Legge di Stabilità del governo di larghe intese. Ma l’esecutivo di Letta si è dimenticato di occuparsi della questione e Giovanni Valentini su Repubblica lancia l’allarme, in un commento dal titolo “Se scompare la norma contro i super editori”: “In quell’happening parlamentare che è diventata ormai l’approvazione della legge finanziaria, ribattezzata eufemisticamente legge di Stabilità, la norma non compare. E non c’è neppure nel cosiddetto “decreto milleproroghe” che il governo si appresta a presentare entro l’anno, come i saldi di fine stagione. Se nessuno di lorsignori se ne ricorderà in tempo, il 31 dicembre prossimo decadrà perciò il divieto di incroci fra televisione e carta stampata, stabilito nella famigerata legge Gasparri per compensare il trattamento di favore riservato al Cavaliere e rassicurare i suoi avversari. Dal 1° gennaio 2014, quindi, il titolare di una concessione tv potrà acquistare anche la proprietà di un quotidiano: per esempio, Silvio Berlusconi potrà riprendere il controllo diretto del “Giornale” che a suo tempo finse di cedere al fratello Paolo; o magari, conquistare il “Corriere della Sera”, “La Stampa” o qualsiasi altra testata nazionale che il legittimo editore sia disposto a cedere.