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Le minacce nordcoreane migliorano le relazioni tra Stati Uniti e Cina

Licinio Germini |1 Gennaio 2023 20:37

WASHINGTON, STATI UNITI – Non tutti i mali vengono per nuocere se, come sembra, la crisi nella penisola coreana sta favorendo un ”disgelo” nelle relazioni tra Stati Uniti e Cina. In seguito all’escalation delle minacce di Pyongyang verso Seul e Washington, Pechino e’ rimasta sorprendentemente in silenzio, tradendo una certa, insolita irritazione verso il governo della Corea del Nord, suo tradizionale alleato.

La cosa non e’ sfuggita alla Casa Bianca, che ha quindi rafforzato il pressing inviando a Pechino una serie di stretti collaboratori del presidente Barack Obama. Il segretario di Stato John Kerry si appresta ad un un viaggio che lo portera’ a Seul, Pechino e Tokyo.

Lo seguirà dopo  il generale Martin Dempsey, capo degli stati maggiori riuniti, e poi sara’ il turno di Tom Donilon, consigliere del presidente per la sicurezza nazionale. A sua volta, Obama incontrera’ il nuovo presidente cinese Xi Jinping a settembre, ma ha gia’ parlato con lui al telefono poco dopo la sua elezione.

”Il tempismo e’ importante”, ha affermato Donilon, secondo cui si tratta di ”un importante primo esercizio tra Stati uniti e Cina. Primo per quanto riguarda Xi Jinping, presidente solo dal 14 marzo scorso e primo nel secondo mandato del presidente Obama”. Anche se la cosa non puo’ certo fargli piacere, la Cina non ha reagito al dispiegamento da parte degli Stati Uniti di navi e aerei da guerra nella regione, e in maniera sorprendentemente veloce ha sottoscritto le nuove sanzioni imposte il mese scorso dalle Nazioni Unite a Pyongyang, a quanto rilevano fonti dell’ amministrazione Usa citate dal New York Times.

Resta da vedere la volonta’ cinese di applicare le sanzionile con efficacia, ma tutto fa pensare, ha affermato Donilon, che la posizione della Cina riguardo alla Corea del Nord si stia ”evolvendo”. Sulla base degli incontri avuti finora, funzionari dell’amministrazione hanno affermato di ritenere che il presidente Xi abbia un approccio verso Pyongyang piu’ pragmatico di quello del suo predecessore, Hu Jintao. Soprattutto perche’ il mese scorso, nota ancora il NYT, Xi ha parlato al telefono con il nuovo presidente sudcoreano Park Geun-hye, al quale ha detto quanto la Cina apprezzi le sue relazioni con la Corea del Sud e ha offerto assistenza nella ”riconciliazione e cooperazione”.

Niente di tutto questo per il bellicoso,  giovane dittatore nordcoreano Kim Jong-un, che  ha avuto ben pochi contatti con gli alti dirigenti di Pechino. E l’auspicio che le relazioni tra Pechino e Washington raggiungano un stadio superiore riguarda anche altri argomenti che Kerry avra’ certamente nella sua agenda nei prossimi colloqui a Pechino, come il problema della cyber-sicurezza e cyber-spionaggio, o i cambiamenti climatici, un tema che sta molto a cuore al nuovo segretario di Stato.

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