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La Camera impone autodisciplina ai fotografi: no zoom su pc, pizzini…

di luiss_vcontursi |29 Novembre 2011 18:53

ROMA – I deputati continuano la loro battaglia contro lo zoom “indiscreto” dei fotografi nell’Aula di Montecitorio. Ora fanno un leggerissimo passo indietro: non impongono più le direttive con un apposito articolo nel regolamento della Camera ma “concedono” l’autoregolamentazione ai fotografi. Un passo indietro leggerissimo, appunto, perché il succo del discorso non cambia. I fotografi e i cineoperatori dovrebbero adottare infatti un codice di autoregolamentazione che li impegna a non diffondere foto e riprese di comunicazioni telefoniche, telematiche ed anche ”epistolari” di deputati e membri del governo presenti in Aula. Insomma l’operazione “salva il pizzino” anche così non sarebbe revocata.

Ricordate il bigliettino di Enrico Letta a Monti (”fammi sapere come posso esserti utile, interagiamo sui viceministri?”) o l’appunto di Berlusconi sugli ”otto traditori” durante l’ultima votazione affrontata in aula da presidente del consiglio? Oppure l’ex sindaco di Bari Simeone Di Cagno Abbrescia “pizzicato” a guardare sull’iPad un sito per escort? Immagini come quelle, con le nuove regole, anche se prese per autoregolamentazione dagli stessi fotografi, rischiano di non essere più pubblicate. Sotto le pesanti critiche dell’Associazione stampa parlamentare la Presidenza della Camera si è detta disponibile ad accettare una proposta dei fotografi e cineoperatori che prevede l’adozione di un codice di autoregolamentazione per la categoria. Ma se il codice prevede che non si possano fotografare “pizzini”, cellulari, pc, iPad e quant’altro, il succo della questione rimane invariato.

Un problema soprattutto per il diritto all’informazione dei cittadini, oltre che per quello dei fotografi nel fare informazione. L’onorevole Beppe Giulietti inoltre su Blitzquotidiano ha sollevato un’altra questione, certo non secondaria: “Ma lo sanno gli estensori che la gran parte degli scatti che avvengono in aula, sono operati dai parlamentari e che i medesimi provvedono a inviare le foto direttamente in rete? Lo sanno che le nuove tecnologie consentono di aggirare ogni proibizione? Poi cosa faranno istituiranno delle pene corporali?”.

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