ROMA – Dopo la divisione sul voto di fiducia al Milleproroghe e a tre giorni dall’assemblea costituente, il gruppo di Futuro e Libertà al Senato rischia di sciogliersi. Giuseppe Menardi, che già da giorni ha espresso posizioni critiche nei confronti di Gianfranco Fini, ha infatti annunciato la decisione di uscire dal gruppo. ”La mia esperienza all’interno di Futuro e libertà al Senato è finita”, ha annunciato il senatore.
”Per me – dice il senatore di Cuneo – il percorso si è concluso domenica con il nuovo organigramma del partito. Torno nei confini della maggioranza parlamentare”. ”Per quanto mi riguarda – ribadisce Menardi ai cronisti – il gruppo non c’è più e non c’è bisogno di una lettera formale perché a Viespoli glielo ho annunciato di persona”. Il senatore Menardi comunque spiega ai cronisti che l’addio formale è solo rinviato ai prossimi giorni in attesa del disbrigo degli affari correnti legati al suo ruolo di responsabile dell’amministrazione.
Ora il rischio di dissolvimento per Fli al Senato è veramente serio. Il punto è che, secondo i regolamenti parlamentari, un gruppo parlamentare può nascere se conta almeno su dieci iscritti. Siccome il partito di Fini a Palazzo Madama conta su dieci senatori, se Menardi va via il gruppo si scioglie.
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