Atreju, alla festa di Fratelli d'Italia c'è il "bullometro" con gli insulti contro la Meloni da parte della sinistra (foto Ansa) - Blitz Quotidiano
Sabato 6 dicembre è iniziata Atreju, la manifestazione di Fratelli d’Italia giunta quest’anno alla sua 26esima edizione. La festa, in corso nei giardini di Castel Sant’Angelo, a Roma, nei pressi di San Pietro, terminerà il prossimo 14 dicembre con un intervento della premier e leader di FdI Giorgia Meloni. La manifestazione è stata aperta da Arianna Meloni, sorella maggiore della premier nonché capo della segreteria politica del partito.
Prima di Giorgia Meloni saranno tanti gli esponenti della società civile presenti alla kermesse. Tanti anche i politici sia d’opposizione sia di maggioranza: i primi ad essersi “sfidati” sono stati Francesco Rutelli e Gianfranco Fini a 32 anni dalla loro corsa per il Campidoglio. La presenza dell’ex segretario di Alleanza Nazionale da molti è stata vista come un “ritorno a casa”.
Ad Atreju è stato allestito un intero villaggio natalizio con mercatini, prodotti tipici e una pista per il pattinaggio. C’è anche il “bullometro”, una mostra ironica in cui su un pannello si danno “i voti alle parole d’odio della sinistra”. Si tratta di una sorta di pagellone in cui appaiono gli insulti contro la premier “proferiti da leader e opinion maker di sinistra”.
Il pannello è lungo una decina di metri e ci sono, fra gli altri, frasi di Maria Elena Boschi che si è beccata un 3 in “originalità” e un 10 in “livore” per la frase “c’è un posto speciale all’inferno per le donne che non aiutano le donne”. Sulla lavagna ci sono anche Francesca Albanese (“Condanno l’aggressione alla Stampa ma sia un monito”, voti 2 e 3), Maurizio Landini (“Giorgia Meloni è una cortigiana”, originalità 1, livore 10, “ha fatto sciopero dell’educazione”) e Piergiorgio Odifreddi (“Sparare a Martin Luther King e sparare a un rappresentante Maga non è la stessa cosa”, originalità 2, livore 10).
Atreju ospita anche un altro pannello illustrativo sull’egemonia dei valori, in cui si cita l’idea chiave che Antonio Gramsci dava al termine. In questo pantheon ci sono Guglielmo Marconi che incarna l’egemonia della tecnica, Gabriele D’Annunzio della poesia, Ettore Majorana della scoperta, Simone Veil delle radici, Edith Stein dell’amore, Amedeo Guillet dell’avventura, Pier Paolo Pasolini della tradizione, Nicola Calipari del dovere, Sammy Basso del coraggio e Charlie Kirk delle idee.
Come noto, era stato proposto da Elly Schlein un confronto con la Meloni che è poi saltato. I parlamentari di Fratelli d’Italia, alla festa hanno ironizzato sul mancato confronto: “Elly? Chi l’ha vista?”.
Galeazzo Bignami, il capogruppo di FdI alla Camera, ha lanciato un appello ironico: “Vieni ad Atreju, ti troverai bene: non ci sono pro Pal che ti tirano per la giacca, non ci sono maranza che chiedono di supportarti, non ci sono correnti. Noi ci teniamo a Elly Schlein”.