La storica visita del Papa al Quirinale. Pace e giustizia al centro dell’incontro con Mattarella (foto Ansa-Blitzquotidiano)
La visita ufficiale di Papa Leone al Quirinale, accolta dal presidente Mattarella con una ospitale e cordiale familiarità, ha assunto un significato ancor più straordinario e profondo, diremmo storico, perché avvenuto all’indomani dell’accordo di pace per Gaza.
Il che ha dato agli interventi del Pontefice e del padrone del casa un valore aggiunto; l’occasione per rimarcare l’importanza e la necessità della pace e richiamare i governanti alle loro responsabilità.
Non solo. Ai più non è sfuggito un’altra tempistica coincidenza: l’incontro del Santo padre con Mattarella – entrambi strenui difensori dei più fragili – è avvenuto alla vigilia del primo anniversario della firma della “Carta di Solfagnano”, ovvero l’accordo internazionale del G7 che ha stabilito priorità per l’inclusione e la disabilità,il diritto di tutti alla piena partecipazione alla vita civile, sociale, culturale e politica.
Un documento, in buona sostanza, per valorizzare la persona; un documento firmato il 16 ottobre 2024 al termine di una tre giorni che ha pure registrato, a margine dei lavori, la partecipazione di Papa Francesco che ha esortato “a non mollare per promuovere sempre di più uno sguardo rivolto alle potenzialità e non ai limiti delle persone”.
È proprio quanto hanno sottolineato nei loro interventi il Papa e il Capo dello Stato evidenziando il comune sentire della Santa Sede e l’Italia, in testa Pace e giustizia. Ad ascoltarli nel Salone delle Feste l’Intero Governo con Giorgia Meloni seduta accanto al cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana (216 membri). Erano presenti anche i presidenti di Camera e Senato.
Ha toccato molti temi: pace e giustizia in particolare. E poi i bambini di Gaza, i migranti (“Grazie Italia per quello che fate per loro”), il calo della natalità (“Occorre aiutare le famiglie”), il rispetto della vita (“dal concepimento alla età avanzata”), l’accessibilità alle cure mediche.
E poi l’auspicio per una pace duratura che non sia parentesi tra due esplosioni. Una pace che disarmi gli animi e le parole (“la pace comincia da ognuno di noi”), l’accento su” dignità, solidarietà e giustizia che sono l’anima delle democrazie “. Infine l’appello a non arrendersi a società dominate da oligarchi o meglio da privilegiati in base al censo, alla spregiudicatezza, all’indifferenza verso gli altri.
Il presidente ha rilanciato la soluzione” due popoli, due Stati”. Anche il Capo dello Stato si è soffermato sui “diritti di singoli, di gruppi, di popoli sovente calpestati” e ha citato l’aggressione russa su larga scala in Ucraina.
Naturalmente ha citato anche il Medio Oriente e la “ferita atroce dell’attacco terroristico del 7 ottobre:cuiha fatto seguito ad una reazione che “ha superato non soltanto criteri di proporzionalità ma anche confini di umanità “. Ha concluso “sull’imprescindibile legame”che c’è tra Santa Sede e Italia. E’ seguito lo scambio di doni ed un colloquio privato.