Politica

Scintille di Natale: partiti spaccati, antisemitismo, baby gang, le minacce dei no Tav e il gelo di Trump con la UE

Scintille di Natale. Scenario sempre più inquietante. C’è di tutto: antisemitismo, odio dilagante sui social, partiti spaccati sule armi a Kiev piazze (roventi pro Pal, guerriglia continua dei no Tav che annunciano trasferte choc (a Messina per il Ponte? A Cortina per i Giochi Olimpici?), Landini nella bufera perché “blocca-Italia“, Imam fanatici che si ispirano a fratelli musulmani e Hamas fingendosi difensori dei diritti umanitari, frizioni crescenti in Campania per Roberto Fico con De Luca impegnato a scegliere la giunta. Turbolenze che fanno pensare. È un caso se i servizi segreti, guidati dal sottosegretario Mantovano incontrano in udienza Papa Leone ragionando di sicurezza? Senza dimenticare le ruggini recenti tra Usa e Ue: Trump vuole indebolire l’Europa, accordarsi con Mosca e bloccare l’allargamento della Nato.

Italia strattonata da Washington e Bruxelles

Non è una novità. Da decenni il Bel Paese è strattonato sia da Washington che da Bruxelles. Tutti gli analisti concordano, in testa il professor Germano Dottori, membro del Consiglio Scientifico di Limes. In sintesi: il Tycoon vuole ridurre la propria esposizione militare in Europa. Con Trump l’America vuole archiviare la pagina “imperiale” inaugurata da Theodore Roosevelt. Sta dunque venendo a maturazione un processo iniziato subito dopo la caduta del Muro di Berlino. La strategia Trumpiana ha un obiettivo chiaro: allontanare Roma dalla Ue.

Tre donne nella bufera

Arianna Meloni, Francesca Albanese, Anna Maria Bernini. La sorella della premier, sul palco di Atreju, si è sfogata contro l’odio social. Non ne può più e ha deciso di non reagire. Albanese, la rapporteur dell’Onu, è stata scaricata dalla base di sinistra ma continua a predicare nonostante i sondaggi avversi: il 47% dei dem la condanna. Infine Anna Maria Bernini, ministro dell’Università, per aver citato una frase di Silvio Berlusconi davanti ai contestatori (“Siete quattro poveri comunisti”), ma l’ardire di alcuni giovani vicini a CGIL e Pd che si sono presentati ad Atreju usando slogan sui test di medicina, la dice lunga sul coraggio e la loro forza.

Baby gang fenomeno crescente

Continua ad essere al centro della attenzione mediatica e giudiziaria il fenomeno crescente delle Baby Gang in Italia. Le “bande giovanili” sono un freno sociale di microcriminalità organizzata che si sta diffondendo anche nelle province. In due anni si sono registrati più di 44.000 atti vandalici: presi di mira autobus, cabine telefoniche, ferrovie; reati che comprendono lesioni, violenza privata, ingiurie e diffamazione. Ma si sono verificati anche casi più gravi che sono giunti al racket, estorsioni, pestaggi e anche rapine. Che fare per la difesa sociale? Fioccano le opinioni più disparate ma il quadro è complesso. In ogni caso una emergenza nazionale.

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Enrico Pirondini