Mussolini e Hitler, da una nuova biografia rivelati dettagli inediti della loro amicizia - Blitzquotidiano.it (foto ANSA)
Mussolini: Marco Pizzuti ha scritto una nuova biografia in 3 volumi. Pino Nicotri lo ha intervistato.
(Seconda parte, le precedenti le trovate qui).
D – Mussolini era solo il bastone del padronato capitalista contro il proletariato oppure fece veramente anche qualcosa di buono?
R – Indubbiamente Mussolini utilizzò abilmente la propaganda a favore del regime, ma quest’ultima non sarebbe comunque stata sufficiente a creare consenso senza dei fatti reali.
R – Quali?
R – Ne cito alcuni, ma la avverto che non sarò breve. Veda lei se è il caso di farne una scheda a parte:
1) – Nel 1919 Mussolini fondò il movimento politico dei fasci di combattimento e si candidò alle elezioni con un programma schiettamente socialista tanto è vero che nel 1936 (in pieno regime) Palmiro Togliatti, insieme ad altri sessanta del PCI, lanciò un famoso appello ai ‘Fratelli in camicia nera’: ‘Popolo Italiano! – scrisse – Fascisti della vecchia guardia! Giovani fascisti! Noi comunisti facciamo nostro il programma fascista del 1919, che è un programma di pace, di libertà, di difesa degli interessi dei lavoratori, e vi diciamo: Lottiamo uniti per la realizzazione di questo programma’.
2) – Insieme a Nicolò Bombacci, ex segretario del PSI e amico personale di Lenin, sostenne con vigore il progetto di socializzazione delle imprese e dei mezzi di produzione, approvato dal Consiglio dei Ministri della RSI nel febbraio del 1944.
3) – Nel 1936 la Banca d’Italia venne trasformata in un ente pubblico e per Statuto i partecipanti al capitale dovevano essere a maggioranza pubblica. Dopo la guerra invece, le assicurazioni e le banche private hanno assunto il controllo degli organi decisionali (ex art 25, il governatore scelto dal governo rappresenta solo la banca nei confronti di terzi e il suo potere esecutivo si esaurisce in proposte di decisione che devono essere previamente approvate dagli organi decisionali controllati dalla finanza privata).
4) – Prima del fascismo erano state fatte delle bonifiche blande che si limitavano a prosciugare alcune paludi e la malaria era una emergenza nazionale. Durante il fascismo invece vennero intraprese delle bonifiche complete con strade, ponti, acquedotti, reti fognarie, acquedotti e ferrovie per contrastare la malaria e rendere coltivabili le terre in modo da aumentare la produzione agricola Nel 1933 la propaganda di regime affermò di avere bonificato 5 milioni di ettari ma solo due milioni erano stati completamente bonificati.
5) – E’ vero che la Cassa nazionale di Previdenza nasce nel 1898 (forma primitiva di pensione o assicurazione sociale) ma non funzionava affatto, perché non obbligava i datori di lavoro a iscriversi e a versare i contributi.
Nel 1904 l’iscrizione diventa obbligatoria per i dipendenti pubblici;
Nel 1910: viene estesa anche ai ferrovieri;
Nel 1919 (decreto-legge n. 603): fu introdotta l’assicurazione obbligatoria per invalidità e vecchiaia per numerose categorie di lavoratori, con l’istituzione della Cassa Nazionale delle Assicurazioni Sociali (CNAS) ma il decreto non venne convertito in legge!
Nel 1924, solo sotto il fascismo l’assicurazione divenne veramente obbligatoria per tutti i lavoratori dipendenti e gestita pubblicamente dalla CNAS (poi divenuta INFPS e infine INPS)
Con il Regio Decreto Legge 636 del 1939 venne introdotta ufficialmente la pensione di reversibilità, stabilendo che una parte della pensione del lavoratore deceduto venisse trasferita ai suoi superstiti, in particolare al coniuge e ai figli.
6) – Grazie alle grandi opere pubbliche tra il 1922 e il 1925 i disoccupati si ridussero di oltre la metà.
7) – Nel marzo 1923 viene sancita la giornata massima lavorativa di otto ore anche se con molte eccezioni.
8) – A partire dal 1925 introduce la concertazione sindacale: il rappresentante del sindacato, quello del padronato e quello dello Stato affrontano le controversie di lavoro e poiché sono vietati lo sciopero e la serrata, occorre trovare una soluzione; se non si trova si ricorre alla Magistratura del Lavoro che, come rivelato dallo storico Giuseppe Parlato, dava generalmente ragione al sindacato.
9) – Nel 1934 poi fu istituito il contratto collettivo di lavoro, che non tutti in Europa allora avevano. Contemporaneamente vennero introdotti gli assegni familiari; nel 1935 venne introdotta la settimana lavorativa di 40 ore allo scopo di riassorbire la disoccupazione; fra il 1934 e il 1938 viene allargata a tutti i settori produttivi l’assicurazione obbligatoria di malattia;
10) – L’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, prima della guerra molto ristretta, fu estesa a tutti i settori produttivi con la creazione dell’INFAIL (Istituto nazionale fascista assicurazione infortuni sul lavoro che, nel dopoguerra, diverrà l’Inail), che sostituì la vecchia Cassa Nazionale Infortuni del 1898 che copriva solo i lavorati dell’industria (era obbligatoria ma consentiva ai datori di scegliere le più vantaggiose tra assicurazioni private e pubbliche penalizzando le prestazioni per i lavoratori). Furono ampliate anche le prestazioni:
– Rendite per inabilità permanente
– Rendite ai superstiti in caso di morte
– Cure sanitarie e riabilitazione
– Protesi e reinserimento lavorativo
11) – Nel 1937 fu introdotta la tredicesima con contratto collettivo per l’industria.