La Rai non è la Bbc, cantava Renzo Afbore e Giovanni Valentini spiega perché - Blitzquotidiano.it
Nonostante i maldestri tentativi di qualche mezzobusto Rai, per speculare sul grave infortunio professionale della Bbc che ha manipolato due discorsi pronunciati da Donald Trump e per accreditare così laNtesi autoassolutoria che anche in questo campo “tutto il mondo è paese”, resta una sostanziale differenza fra la tv pubblica inglese e quella italiana.
E si chiama partitocrazia. Vale a dire la sistematica ingerenza della politica, e in particolare del governo, sul nostro disservizio pubblico.
Così Giovanni Valentini sul Fatto commenta la polemica fra il presidente americano Donald Trump e la emittente pubblica britannica.
Quella stessa partitocrazia, sia di destra sia di sinistra, che ha infiltrato anche le cosiddette Autorità di garanzia, come dimostra lo scandalo della Privacy.
Non a caso alla Bbc sono seguite le dimissioni immediate del direttore delle News e del direttore generale. Mentre da noi non si dimette mai nessuno. Il fatto è
che l’emittente inglese, a differen-
za della Rai, non è istituzionalmente filogovernativa e quindi di parte. Per la semplice ragione che il suo vertice non è un’emanazione diretta ed esclusiva della
casta.
Il suo equilibrio e la sua indipendenza sono garantiti da un sistema di nomina più articolato e complesso.
Il board è composto da due figure, il presidente e il direttore generale, che non sono insediati né tantomeno imposti dal ceto politico. Il primo viene nominato formalmente dalla Corona, su proposta del primo ministro in base a una selezione condotta dal Segretario di Stato per la Cultura. Questa avviene attraverso un processo pubblico e competitivo.
Tocca poi al Consiglio direttivo aprirne a sua volta un’altra, fra candidati interni ed esterni, per scegliere il dg che non risponde al governo, bensì direttamente al board. Ma la Rai, come cantava una volta Enzo Arbore, “non è la Bbc”. E, se non cambia la legge, di questo passo non lo diventerà mai.