Pillole di salute: fame nervosa o vera fame? Ecco come distinguerle (blitzquotidiano.it)
Ti è mai capitato di cercare uno snack subito dopo un momento di stress? O di aprire la dispensa non perché avessi fame, ma per noia, ansia o abitudine? Non sei solo: ciò che provi potrebbe non essere fame vera, ma fame emotiva o “nervosa”.
Cerchiamo di affrontare una delle sfide più comuni (e subdole) per chi cerca un’alimentazione consapevole: capire quando il corpo ha davvero bisogno di cibo e quando invece stiamo solo cercando conforto, distrazione o sfogo.
La fame nervosa è una risposta emotiva, non fisiologica. Non parte dallo stomaco, ma dalla mente. È spesso legata a stati d’animo come ansia, solitudine, noia o stress. Il cibo in questi casi diventa un rifugio momentaneo, capace di distrarci o confortarci, ma non risolve il problema alla radice.
Diversamente, la fame vera (o biologica) è il segnale naturale che il nostro corpo ci invia quando ha bisogno di energia. È graduale, riconoscibile, e si placa con qualsiasi tipo di alimento, anche quelli meno “sfiziosi”.
Una delle principali differenze è l’urgenza. La fame nervosa arriva all’improvviso, come un impulso incontrollabile, spesso con voglia di cibi specifici (dolci, salati, comfort food). La fame vera invece cresce lentamente e si placa facilmente con un pasto equilibrato.
Un altro segnale è come ti senti dopo aver mangiato. Dopo uno spuntino dettato dalla fame vera, ci si sente sazi e soddisfatti. Dopo un attacco di fame nervosa, spesso ci si sente in colpa o ancora irrequieti, perché il bisogno emotivo non è stato davvero soddisfatto.
Diversi studi scientifici hanno esplorato il legame tra emozioni e alimentazione. Una ricerca pubblicata su Appetite(2013) ha dimostrato che l’ansia e lo stress cronico possono alterare il comportamento alimentare, inducendo un maggiore desiderio di cibi ad alto contenuto calorico e zuccherino.
Un altro studio del 2020 condotto dalla Harvard Medical School ha evidenziato come le persone che praticano la mindful eating – ovvero il mangiare consapevole – riescano a distinguere più facilmente tra fame fisiologica e fame emotiva, migliorando il controllo sul proprio comportamento alimentare.
Ti stai chiedendo se quel desiderio improvviso di patatine ha una base reale? Prova a porti queste domande:
La fame è arrivata di colpo?
Hai voglia di un cibo specifico, spesso poco salutare?
Ti sei sentito stressato, stanco o triste poco prima?
Hai già mangiato da poco?
Dopo aver mangiato, ti senti meglio davvero… o solo più appesantito?
Rispondere onestamente può aiutarti a interrompere il meccanismo automatico che lega le emozioni al cibo. Non è semplice, ma è possibile con consapevolezza e, se serve, con l’aiuto di un professionista.
Gestire la fame nervosa non significa ignorare le emozioni, ma imparare a rispondervi in modo diverso. Una passeggiata, una telefonata a un’amica, qualche minuto di respirazione profonda o tenere un diario emotivo possono essere strumenti molto più efficaci (e duraturi) di una merendina.
Anche creare rituali positivi legati al pasto, come apparecchiare con cura o mangiare lentamente, può aiutare il cervello a ristabilire un legame più sano con il cibo.
E non dimentichiamo il ruolo dello stress quotidiano. Dormire meglio, fare attività fisica, dedicare tempo a sé stessi riduce l’impulso di “riempire i vuoti” con il cibo.
Il consiglio del giorno: La prossima volta che senti una voglia improvvisa di snack, fermati un attimo e ascolta il tuo corpo. Fai un respiro profondo, bevi un bicchiere d’acqua e chiediti: “Ho davvero fame o sto cercando qualcos’altro?” A volte, basta questo per tornare in contatto con ciò di cui abbiamo davvero bisogno.