Renzi e Grillo: finirete come Di Pietro (o come Schettino)?

di Pino Nicotri
Pubblicato il 1 Novembre 2012 - 11:28 OLTRE 6 MESI FA

Abolire Province non basta. In Italia ci sono troppe Regioni, alcune delle quali è solo ridicolo che esistano, vedi la Val d’Aosta, nata per volontà dei francesi, il Molise e se vuoi anche la Basilicata o Lucania che dir si voglia, nata chissà perché, forse perché elevata a monumento del fallimento dell’Unità d’Italia nel Sud da una inchiesta parlamentare del 1902 condotta da Giuseppe Zanardelli.

Noi abbiamo fatto un federalismo da operetta, i cui costi saranno man mano sempre più insostenibili. Come ho già avuto occasione di dire, la Germania è un Paese federale, ma quasi ognuno dei 16 Laender federati ha alle spalle una storia come Stato, di solito come regno.

E sono solo 16. In Italia le regioni sono un’invenzione burocratica, che nulla ha a che vedere con la loro storia come Stato, e in molti casi con confini assai diversi di quelli che avevano. Vedi per esempio il Veneto ex pezzo delle Repubblica di Venezia, il Lazio ex pezzo dello Stato pontificio, la Sicilia, la Campania, la Calabria, le Puglie come ex pezzi del Regno di Napoli prima e delle Due Sicilie dopo, la Toscana ex Granducato di Toscana.

Sull’invenzione burocratica delle Regioni è stato cucito l’abito arlecchinesco del federalismo all’italiana. Aggravato dalla pletora di province nate con la scusa del richiamo storico all’Italia di Comuni e che “la diversità è una ricchezza”. S’è visto! S’è visto anche per chi è una ricchezza….

Il localismo e il particolarismo, anzi il particularismo, con la u, sono aggravati dall’avere quasi mille parlamentari. Una follia! Che va ad aggiungersi alla follia dei 21 parlamentini regionali. Se noi ci concediamo 945 parlamentari a Roma, in proporzione il Congresso Usa dovrebbe averne 5.000, invece tra Camera e Senato ne ha appena 535. Meno di noi! L’India col suo miliardo e passa di abitanti ha appena 797 parlamentari e non i 20.000 che avrebbe se fossero italiani. La Cina ha sì ben 2.979 membri del Congresso Nazionale del Popolo, però ha al 10 maggio dell’anno scorso contava 1.341.900.000 abitanti. Senza calcolare gli almeno 100-200 milioni di cinesi ufficialmente inesistenti perché figli non unici, la cui nascita cioè non è mai stata denunciata all’anagrafe per evitare le pesanti sanzioni previste per chi faceva più di un figli.

La nostra corruzione e il malcostume in generale sono aggravati dalla mancanza di programmi politici degni di questo nome. E basati non sulla solita litania anagrafica di “ggiovani” (con due g), “anziani”, “vecchi”, “donne”, con annesse “quote rosa”, “pensionati” ed “extracomunitari”, ma basati sull’analisi della struttura produttiva e sociale italiana. La mancanza di programmi diversi dalla réclame di un prodotto da vendere comunque è il motivo a causa del quale la politica è diventata quello che è diventato, un degrado generale all’interno del quale ognuno arraffa e fa arraffare ai suoi amiconi.

Il “rottamatore” Matteo Reenzi e l’ex comico Beppe Grillo non serviranno a nulla – come a nulla sono serviti non solo Berlusconi, ma man mano anche la Cosa, la Quercia, l’Italia dei Valori (ma quali?), ecc. fino al Pd del paraguru “benaltrista” e “buonista” Walter Veltroni – se neppure loro hanno dei programmi politici argomentati e ritagliati sulla realtà produttiva e sociale italiana, cose che anche loro sono ben lontani dal conoscere sia pure per sentito dire.

Caro Renzi e caro Grillo, chi sono in Italia gli struttati e gli sfruttatori? Chi sono i parassiti? Quali sono i ceti sociali (una volta si diceva le classi…) che si possono alleare per prendere la guida del Paese e per migliorare la condizione di chi lavora facendo da traino all’interesse generale? Chi se ne frega e a cosa servirà mai se vincerete alle elezioni politiche con exploit come quello siciliano del M5S, ma non sapete un tubo di come è fatta la struttura dell’Italia? Avanti così sarete dei nuovi Di Pietro. Il che sarebbe il meno. Il problema è che la nave Italia avanti così finisce come fosse in mano al capitano Schettino nei paraggi del Giglio…