ROMA – Enrico Letta, il giorno decisivo per il governo. Il premier incaricato ha visto di buon ora a Montecitorio Pier Luigi Bersani e poi Silvio Berlusconi, accompagnato da Gianni Letta e Angelino Alfano. Un incontro che è durato oltre due ore, dopo il quale Berlusconi è andato a incontrare Mario Monti a palazzo Chigi.
Da quel poco che è filtrato nel corso dell’incontro Pier Luigi Bersani avrebbe detto al premier incaricato Enrico Letta di “informare il Pdl che il governo non si fa a tutti i costi“. Dichiarazioni che comunque non dovrebbero impedire la nascita del governo.
Poco prima era arrivato, da parte del Pdl, un via libera sui nomi di big del Pd. “Dai giornali le solite mistificazioni – aveva dichiarato il segretario Angelino Alfano – dal Popolo della Libertà nessun veto a Massimo D’Alema perché non è nostra abitudine ingerire in casa altrui. Non si utilizzi il Pdl come pretesto”.
Dopo che venerdì sera Letta jr ha visto, in compagnia dello zio Gianni, Angelino Alfano e sentito a tarda notte Berlusconi per telefono, i tre si sono rivisti nella mattina di sabato per chiarire gli ultimi ritocchi alla squadra di governo.
Si sa che Berlusconi ha chiesto a Letta un “ricambio generazionale” e che punta ad avere i ministeri di Economia, Giustizia e Interni. Liana Milella di Repubblica sostiene anche che Berlusconi vorrebbe una nomina da senatore a vita e un provvedimento tra l’amnistia e l’indulto. I punti della contesa quindi sono la giustizia, e l’Imu: Berlusconi vuole la garanzia che venga abolito e restituito.
Di certo in queste ore si sta limando la squadra di governo per poi salire al Quirinale. Dove Enrico Letta scioglierà le riserve, presenterà la squadra di governo e giurerà, per poi chiedere la fiducia alle Camere all’inizio della prossima settimana.