Enel contro Vendola: “Sbagliato parteggiare per Greenpeace”

Pubblicato il 21 Dicembre 2009 - 21:23 OLTRE 6 MESI FA

L’Enel replica infastidita a Nichi Vendola che «preferisce esprimere solidarietà a chi, come Greenpeace, viola recinzioni e cancelli, si introduce a casa d’altri, offende e imbratta, mettendo a rischio la sicurezza e la continuità della produzione di un bene vitale come l’energia elettrica sollevando l’indignazione dei lavoratori». Lo afferma la società in una nota con la quale replica alle dichiarazioni del governatore della Puglia, che poche ore prima aveva così solidarizzato con l’associazione ambientalista per la domanda di risarcimento avanzata proprio dal colosso energetico dopo le azioni dimostrative compiute dai rappresentanti di Greenpeace a Brindisi.

«Le “pacifiche” proteste di Greenpeace – è detto nella dichiarazione – prevedono la violazione di domicilio, l’intralcio alla sicurezza e alla continuità del lavoro e offendono la dignità di chi lavora. Ci chiediamo: se qualcuno penetrasse nelle sedi di Greenpeace, come a casa di chiunque plaude alle sue azioni, forzando porte e recinzioni per appendere striscioni e imbrattare con scritte le pareti, non riceverebbe, come minimo, una richiesta di danni?».

All’Enel parlano di “ecoguerriglieri”: «Ribadiamo – spiega la società – che la protesta di Greenpeace contro Enel era e rimane sbagliata nel metodo e mal indirizzata nel merito per diverse ragioni. Enel dal 2000 al 2008 ha ridotto le emissioni di CO2 delle sue centrali italiane del 37%, mentre le emissioni dell’intero Paese aumentavano del 3%». Senza contare che «quasi metà dell’elettricità prodotta da Enel nelle sue centrali nel mondo, nei primi nove mesi del 2009, è priva di emissioni di CO2 perché generata da fonti rinnovabili e da nucleare».