Stelle marine sbiancano e muoiono. Ecatombe e mistero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Maggio 2014 - 10:56 OLTRE 6 MESI FA
Stelle marine sbiancano e muoiono. Ecatombe e mistero

Stelle marine sbiancano e muoiono. Ecatombe e mistero (Foto LaPresse)

ROMA – Le stelle marine sbiancano e perdono i colori sgargianti, il guscio diventa molle, si lacera e muoiono, finendo negli abissi dell’oceano. Una vera e propria ecatombe di stelle marine si sta consumando sulle coste dell’oceano Atlantico e Pacifico negli Stati Uniti. Una morte misteriosa e di massa che, data l’estensione, assume i caratteri di un fenomeno a livello globale dove il principale “indiziato” è il riscaldamento delle acque degli oceani.

Carlo Nike Bianchi, ecologo marino dell’università di Genova, spiega a Silvia Bencivelli su Repubblica:

“Come racconta la rivista Science , gli scienziati americani stanno cercando di capirlo in una corsa contro il tempo che non ha precedenti. «Anche perché la specie di stella marina più colpita ha un ruolo chiave negli equilibri dell’ecosistema di quelle zone: gli effetti di una sua scomparsa sono molto evidenti, ma anche molto seri, a differenza di quello che succede in altri mari del mondo»”.

La prima ecatombe di stelle marine fu registrata nel 1978 nel Nord America:

“In quel caso venne registrato che gli animali malati erano ricoperti da colonie di batteri. Ma non si riuscì a stabilire se questi fossero la vera causa del decesso o un evento secondario: le stelle marine, moribonde per altre ragioni, potevano semplicemente essere più vulnerabili alle infezioni. Si notò anche che il 1978 era stato un anno in cui le acque, nelle zone colpite, si erano fatte particolarmente calde. Ma anche questo, si pensò, poteva essere un caso”.

Poi, nel 1997, una nuova epidemia misteriosa diede inizio alla moria delle stelle marine e ora nel 2014 il problema è tornato. Le cause di questa ecatombe però rimangono un mistero:

“Si è visto per esempio che i siti preservati dalla malattia si alternano a zone dove invece è ecatombe. Qualcuno ipotizza che a trasportare un eventuale agente infettivo possano essere gli uccelli o che si tratti di giochi di correnti profonde. E insieme all’ipotesi di un batterio killer, adesso si cominciano a indagare anche virus, parassiti, funghi”.

Ma trovare un batterio o un fungo killer, sottolinea Bianchi, non chiuderebbe il caso:

“«Ma se anche trovassimo uno, o più, agenti infettivi responsabili ultimi della malattia questo non significherebbe che il caso è chiuso. Perché anche le malattie degli organismi marini dipendono dalla temperatura delle acque e la diffusione dell’infezione potrebbe essere a sua volta un effetto, tra i tanti, del riscaldamento globale»”.