Vegetariani inquinano: per ambiente lattuga peggio di bacon

di redazione Blitz
Pubblicato il 16 Dicembre 2015 - 12:02 OLTRE 6 MESI FA
Vegetariani inquinano: per ambiente lattuga peggio di bacon

(Foto d’archivio)

LONDRA – La dieta vegetariana farà anche bene alla salute, ma non all’ambiente. Almeno questo è quanto sostiene uno studio della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, negli Stati Uniti, che ha scoperto che la coltivazione di frutta e verdura richiede più energia e produce più gas serra dell’allevamento di mucche e maiali.

Va ricordato, per inciso, che spesso maiali e mucche non vivono all’aria aperta ma stipati in stalle in cui vengono ipernutriti con mangimi non sempre sanissimi. Come va spiegato che lo studio ha analizzato i consumi energetici e le emissioni di gas serra dei cibi a parità di calorie, e quindi è evidente che per ottenere lo stesso ammontare di calorie di una bistecca ci vogliono chili di lattuga, per esempio.

Detto questo, la ricerca della Carnegie Mellon University dice che mangiare insalata è tre volte più dannoso che mangiare pancetta. Stesso discorso per pomodori, melanzane, cetrioli, sedano, zucchine e via dicendo. Secondo gli studiosi americani sono più dannosi per l’ambiente di quanto non siano polli e maiali.

Le stime riportate dai ricercatori dimostrerebbero che le diete vegetariane e quelle che prevedono un maggior consumo di frutta, verdura e pesce hanno un impatto ambientale più pesante di quelle che prevedono un maggior consumo di carne.

Prendendo in esame le tipiche abitudini a tavola degli americani, i ricercatori hanno provato a calcolare le risorse necessarie per la produzione, il trasporto, la vendita e la conservazione casalinga dei prodotti alimentari, in termini di acqua, consumo energetico ed emissione di gas serra. Poi hanno provato a rifare i conti, per vedere cosa potrebbe accadere seguendo le raccomandazioni per una dieta più sana elaborate dal Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti (Usda): un maggior consumo di frutta, verdura, latticini e pesce finirebbe con l’aumentare i consumi energetici del 38%, mentre l’acqua utilizzata salirebbe del 10% e le emissioni di gas serra del 6%.

”C’è una complessa relazione tra alimentazione e ambiente”, spiega la ricercatrice Michelle Tom, dottoranda in ingegneria civile e ambientale. ”Ciò che è buono per la nostra salute non è sempre buono per l’ambiente ed è importante che ne siano consapevoli quei decisori che elaborano le linee guida per l’alimentazione”.