Editoria, Siddi (Fnsi): "Il nostro sos va roccolto con urgenza"

Pubblicato il 24 Gennaio 2012 - 16:42 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 24 GEN – ''L'Sos lanciato dalla Fnsi e dai giornali non profit, cooperativi, di idee e di partito ha trovato una vasta eco in Parlamento che non puo' che essere raccolta con urgenza''. Lo dichiara il segretario della Fnsi Franco Siddi.

''L'intervento dell'onorevole Giuseppe Giulietti – prosegue Siddi – ha messo, infatti, a fuoco il cuore dei problemi di un pluralismo che viene reso povero e mortificato da drastici tagli al fondo editoria senza nuove misure di riequilibrio di sistema. Sicuramente l'idea di utilizzare i proventi dell'asta sulle frequenze tv, anche da noi recentemente proposta, e' di estremo interesse ed e' una strada da percorrere insieme ad altre possibilita' (aliquote di riequilibrio della pubblicita' tv per la carta stampata e prelievo dalle risorse dalle Fondazioni bancarie). Esistono, dunque, le soluzioni per impedire che testate giornalistiche siano costrette a chiudere ed esiste, inoltre, la disponibilita' delle parti sociali ad individuare strumenti e proposte per impedire storture nell'assegnazione dei contributi''.

''Purtroppo tanti guai stanno gia' maturando – dice ancora il segretario della Fnsi -. La sospensione delle pubblicazioni del Domani/Informazione di Reggio Emilia e Modena, della Cronaca di Piacenza e Cremona e di altre testate in Puglia, per scelte obbligate analoghe, sono i primi esiti di un disastro che si sta estendendo anche alla stampa per le comunita' italiane all'estero come denunciato, sempre alla Camera, dall'onorevole Marco Fedi''.

''Il Globo, prestigioso quotidiano in lingua italiana diffuso a Melbourne – conclude Siddi – a causa dei tagli e' stato costretto a diventare un periodico nonostante fosse ormai diventato il punto di riferimento emblematico degli italiani e degli interessi dei nostri connazionali in quella parte dell'Australia. Come non bastasse la riduzione dell'82% in due anni dei fondi per Rai International sta gia' producendo situazioni devastanti rilevabili, anche in Italia, dalla cancellazione del popolarissimo ''Notturno italiano'' diffuso da Radio Rai.''