Fini va da Fazio e contende a Veltroni lo scettro di retore delle banalità, però in salsa fascista. Può l’odio per Berlusconi farvi ascoltare questi suoni vuoti?

Pubblicato il 15 Novembre 2010 - 23:16 OLTRE 6 MESI FA

Non è solo la sinistra a potersi vantare del privilegio di avere ai suoi vertici un retore vuoto quanto altisonante. Se la sinistra ha Walter Veltroni, la destra stasera ha visto incoronato, nel salotto del compagno Fabio Fazio, il camerata Gianfranco Fini.

Se non ci fosse da ridere, ci sarebbe da avere paura. Sono parole da fascismo puro, se non fossimo nel 2010, in piena comunità europea, nell’Italia del bunga bunga, dove non reggono né la tramontana né lo scirocco e di serio ci sono solo le inondazioni e la spazzatura napoletana (espressione ingiuriosa che traduce la poco nordica monnezza).

Mettendo assieme un po’ di agenzie di stampa e di appunti di volenterosi, ecco un campionario delle banalità e delle parole, vuote quanto trombonesche, dette da Fini.

“Essere di destra significa amare l’Italia.

“L’Italia migliore c’è già, dobbiamo solo far sentire la sua voce ed anche questo è il compito della destra.

Ci vogliono istituzioni ”autorevoli, rispettate, giuste”, che vigilino sull”’autorita’ della legge” e sulla ”democrazia trasparente”.

”Il nostro popolo non può confidare solo nella sua proverbiale generosità, c’è bisogno di istituzioni politiche autorevoli, rispettate e giuste. Per questo destra vuol dire senso dello Stato, etica pubblica, cultura dei doveri”.

“Per la destra è bello, nonostante tutto, essere italiani perché a Milano come a Palermo l’Italia ha un patrimonio artistico – culturale che il mondo ci invidia.

“Per la destra la vera uguaglianza è quella del merito e delle opportunità, serve per costruire una società in cui il merito e le capacità selezionano la classe dirigente”.

‘Per la destra sono meritevoli di apprezzamento le tante imprese e le tante famiglie che danno lavoro agli immigrati onesti, i cui figli domani saranno italiani perché la patria non è più soltanto la terra dei padri”.

”Per la destra  lo Stato deve garantire il rispetto delle leggi e deve valorizzare l’esempio degli italiani migliori”.

”Per la destra si dovrebbe insegnare a scuola  che due magistrati come Falcone e Borsellino sono davvero degli eroi”.

”Un giorno la nostra Italia sarà più pulita, più bella, più responsabile e più attenta, perché chi sbaglia paga.

Senza l’autorità della legge e una democrazia trasparente ed equilibrata tra i poteri non c’è libertà ma solo anarchia, prevalenza dell’arroganza e della furbizia a discapito dell’uguaglianza dei cittadini che per la destra deve essere garantita nel punto di partenza, al Nord come al Sud, per gli uomini come per le donne, per i figli degli imprenditori come per quelli degli operai”.

”L’Italia ha fiducia nel futuro perché ha fiducia in se stessa, non dobbiamo costruirla dal nulla, c’è già, bisogna solo far sentire la sua voce, la sua voce profonda, anche questo e’ il compito della destra”.

Mussolini puro, senza la simpatia guittesca.

C”è da chiedersi con che faccia il Pd verrà a chiederci i voti, se mai si alleerà con un personaggio simile. Dopo sessant’anni di repubblica laica, democratica e antifascista, finire in questo abbraccio può essere davvero mortale.